Cresce il numero dei Comuni che dicono basta all’inquinamento luminoso. Prevenzione: pomeriggio di studio il 27
Coldrerio è stato il primo comune in Ticino a varare, nel gennaio di quest’anno, un’ordinanza per disciplinare l’uso delle luci artificiali esterne (vedi riquadrato in basso a destra). È stato il primo ma quasi certamente non sarà l’ultimo. A Cadenazzo, nella seduta di fine maggio del locale legislativo, il socialista Corrado Mordasini ha inoltrato una mozione che chiede al Municipio di allestire un’ordinanza per prevenire le emissioni luminose moleste o dirette verso spazi ove la luce (artificiale) non è indispensabile. Il 22 ottobre il Consiglio comunale di Lugano ha accolto all’unanimità la mozione di Daniela Baroni (Ps) e Tiziano Mauri (Plr) denominata “Salvaguardare il cielo notturno. Per una città attiva nel ridurre l’inquinamento luminoso”: s’attende ora che il Municipio traduca nero su bianco quanto auspicato dai due mozionanti. Restando ai principali centri del cantone è di questi giorni la presentazione a Locarno da parte dei consiglieri comunali Plr Alex Helbling e Fabio Chiappa di una mozione affinché si contrasti l’inquinamento luminoso in città (vedi l’edizione di sabato): fenomeno « purtroppo ben presente » anche a Locarno per via della « scriteriata illuminazione di anno in anno sempre maggiore di piccole e grandi installazioni private e pubbliche proiettata verso il cielo, a volte anche inutile », insomma « si illumina male sprecando energia ». Helbling e Chiappa chiedono quindi all’Esecutivo cittadino l’adozione di « tutte quelle misure tecnico-giuridiche e pianificatorie di sua competenza (preventive e di risanamento) atte a ridurre sensibilmente gli sprechi nell’illuminazione pubblica e in quella privata senza con questo dover ridurre l’illuminazione necessaria (divieto d’installare skybeamer e proiettori laser pubblicitari verso il cielo, adozione di sistemi di controllo nell’ambito delle domande di costruzione ecc.). Di recente pure a Torricella-Taverne è stata inoltrata una mozione: è firmata dal consigliere comunale Lorenzo Montini, del gruppo Ppd-Udc (il testo è peraltro consultabile sul sito www.torricella-taverne.info). « L’inquinamento luminoso è stato per troppo tempo sottovalutato, anche e soprattutto da parte di chi pianifica e installa gli impianti illuminanti, sia pubblici che privati », scrive Montini sollecitando l’elaborazione di un’ordinanza municipale.
Dunque anche nel mondo politico, e per giunta un po’ in tutti i partiti, cresce la sensibilità verso lo smog luminoso. Del resto, come annota ancora Montini, questa forma di inquinamento « ha conseguenze negative di vario tipo »: sul piano culturale e scientifico (« riduce la visibilità del cielo notturno »), su quello ecologico (« disturba vegetali ed animali ed è un visibile spreco di energia, che si ripercuote sulla produzione di gas ad effetto serra ») e a livello economico (« si stima che gran parte delle costose illuminazioni siano inutili; in Svizzera l’illuminazione è responsabile del 15% dei consumi energetici complessivi ». Inoltre « l’illuminazione inutile non aumenta la sicurezza, al contrario è stato osservato che dopo avere installato impianti illuminanti nei parchi, i vandalismi sono aumentati; paradossalmente le luci eccessive creano zone d’ombra che rendono più facile nascondersi ». Argomenti condivisi dal bellinzonese Stefano Klett, astrofilo e responsabile della sezione ticinese di Dark-Sky Svizzera, l’associazione che da tempo si batte contro l’inquinamento luminoso. « Anche in Ticino qualcosa si sta finalmente muovendo: il problema è sempre più avvertito – rileva –. In Italia diverse regioni si sono già dotate di una normativa ad hoc, mentre dal 30 agosto la Slovenia dispone addirittura di una legge nazionale ».
Linee guida cantonali destinate ai Comuni Negli scorsi mesi Dark-Sky Ticino, Dipartimento del territorio e l’Istituto di sostenibilità applicata all’ambiente costruito (Isaac) della Supsi hanno unito le forze: una collaborazione che ha portato all’allestimento di “linee guida” per la prevenzione dell’inquinamento luminoso indirizzate ai Comuni e a chi opera professionalmente nel campo dell’illuminazione artificiale. Verranno presentate nel corso di una conferenza in programma martedì 27 novembre, dalle 16 alle 19, a Orselina, nella sala del Municipio. L’incontro sarà introdotto dal consigliere di Stato Marco Borradori e dallo stesso Klett. Interverranno poi Diego Bonata (presidente dell’associazione italiana CieloBuio), Marco Marcacci (Istituto storia delle Alpi), Angelo Bernasconi (Isaac/Supsi) che illustrerà nel dettaglio le linee guida sulle emissioni luminose in Ticino, Angela Alberici (Agenzia regionale della protezione dell’ambiente della Lombardia) e Roberto Mucedero (iGuzzini) che si soffermerà sulla progettazione di sistemi d’illuminazione sostenibili. Seguirà una tavola rotonda con Marco Cagnotti (presidente della Società astronomica ticinese), Vinicio Malfanti (Dipartimento del territorio) e il municipale di Coldrerio e capodicastero ambiente Carlo Crivelli. Moderatore Giovanni Bernasconi, responsabile della Sezione cantonale protezione aria, acqua e suolo. Per iscriversi al seminario (scadenza il 14 novembre): tel. +41/58.666.63.51 e-mail: isaac@nullsupsi.ch. Nell’elaborazione delle linee guida cantonali – sulle quali i Comuni potranno basarsi per confezionare le ordinanze – si è tenuto conto anche delle raccomandazioni formulate dall’Ufam, l’Ufficio federale dell’ambiente, in un documento (‘Prevenzione delle emissioni luminose’) pubblicato nel dicembre 2005. Raccomandazioni indirizzate ai Cantoni (fra cui quella di vietare, o se ciò non fosse possibile, limitare il più possibile gli impianti puntati al cielo che non vengono utilizzati a scopi di sicurezza e di illuminazione per proteggere le specie, i biotopi o il paesaggio) richiamate dal granconsigliere socialista Francesco Cavalli in una mozione del gennaio 2006 con cui chiedeva al Consiglio di Stato di varare misure per diminuire l’inquinamento luminoso.
Il prossimo 27 a Orselina se ne saprà di più. RED.
» 2007-11-05 LaRegione