Comunicato Stampa: Il Comune di Coldrerio viene nominato membro onorario di Dark-Sky Switzerland

L’11 aprile, l’Assemblea Generale della Dark-Sky Switzerland, svoltasi ad Oerlikon, ha nominato il Comune di Coldrerio membro onorario di Dark-Sky Switzerland. I motivi di questa nomina sono da attribuire alle prestazioni pioneristiche nella lotta contro l’inquinamento luminoso a livello comunale e nel ruolo esemplare verso gli altri Comuni. Coldrerio è stato infatti il primo Comune svizzero ad emanare un’ordinanza specifica per la riduzione delle emissioni luminose, incitando altri Comuni (non solo ticinesi) a fare altrettanto e motivando l’adozione delle linee guida cantonali. Inoltre Coldrerio ha mostrato l’intenzione di volersi impegnare ulteriormente, progettando il risanamento dell’illuminazione pubblica in modo da ridurre incisivamente l’inquinamento luminoso.

Le linee guida cantonali sono insufficienti

Il 27 novembre scorso il Cantone ha emanato le “linee guida per la prevenzione delle emissioni luminose” (scaricabili dal sito www.ti.ch/troppaluce).

Le linee guida, accompagnate dal rapporto esplicativo, rappresentano un’ottima piattaforma tecnica e gestionale per promuovere una luce eco-compatibile e di qualità.

Questi documenti sono indirizzati ai Comuni, che sono liberi di emanare regolamenti specifici e applicabili sul proprio territorio.

Purtroppo però questa modalità risulta essere insufficiente per ridurre efficacemente l’inquinamento luminoso, infatti le emissioni di luce emesse da un Comune alterano l’ecosistema ad una distanza che va ben oltre i confini comunali. Sarebbe quindi necessario che tutti i Comuni (compreso i più grandi) adottino una normativa specifica, altrimenti si rischierebbe di penalizzare i comuni più virtuosi.

Basti osservare la realtà dei fatti per rendersi conto che la stragrande maggioranza delle nuove installazioni luminose non rispetta minimamente le linee guida cantonali. Anzi il Cantone stesso dà il cattivo esempio illuminando a giorno, durante tutta la notte e per tutte le notti della settimana il cantiere ACR (inceneritore) di Giubiasco, provocando un alone di luce ben visibile a chilometri di distanza.

Se non si adotteranno delle misure più incisive sarà inevitabile che nei prossimi anni l’illuminazione continuerà a proliferare in modo incontrollato e fra pochi anni ci troveremo in una situazione difficilmente reversibile.

Sarà pure necessario coinvolgere maggiormente gli addetti ai lavori, introducendo una formazione specifica per coloro che si occupano specificatamente di illuminazione esterna.

[comunicato stampa]

 2008_ehrung_coldrerioNella foto da destra a sinistra:
Guido Schwarz Presidente Dark-Sky Switzerland, Carlo Crivelli capo dicastero ambiente di Coldrerio, Stefano Klett Responsabile Dark-Sky Sezione Ticino.

 

Invito all’Assemblea Generale della Dark-Sky Switzerland

2004_dss_logo_redVenerdì, 11 aprile 2008 , Assemblea Generale della Dark-Sky Switzerland e Relazione „Lichtemissionen“ aus dem BAFU von Antonio Righetti, Dr.phil., Biologe

Data: Venerdì, 11 aprile 2008

Luogo: Hotel Courtyard by Mariott
Max-Bill-Platz 19
8050 Zürich-Oerlikon

19.30 Assemblea Generale

20.30 Relazione „Lichtemissionen“ aus dem BAFU von Antonio Righetti, Dr.phil., Biologe

21.30 Ricco aperitivo

Trattande:

1. Saluti

2. Nomina dello scrutatore

3. Protocollo dell’Assemblea del 20.4.2007

4. Conti 2007 e rapporto del revisore

5. Budget 2008

6. Nomina del Comitato e del Revisore

7. Programma annuale/Priorità

8. Richieste dei membri
(da pervenire per iscritto entro il 31 marzo al co-presidente Guido Schwarz)

9. Varie

Negli ultimi mesi l’argomento Inquinamento Luminoso è divenuto di attualità ed è stato tema-tizzato da molti media. Con la partecipazione all’Assemblea Generale supportate il Comitato nella sua attività di lotta contro l’inquinamento luminoso.

Siamo lieti della vostra iscrizione, tramite il formulario allegato o per mail a info@nulldarksky.ch.

Il Comitato della Dark-Sky Switzerland

» Formulario iscrizione assemblea generale 2008 (pdf)

 

Notturno a Bellinzona

L’8 novembre alcuni rari comuni del nostro cantone hanno aderito all’appello di alcune organizzazione ambientaliste di spegnere le luci dalle 20:00 alle 20:05.

Sia l’astrofilo Stefano Sposetti come il sottoscritto (Stefano Klett) hanno voluto fotografare lo spegnimento dei castelli di Bellinzona. Dalle foto risulta evidente quanto questa illuminazione contribuisca in modo sostanziale ad inquinare il cielo sopra la Capitale. Questo dimostra come questa illuminazione sia mal concepita, infatti una buona fetta di luce viene dissipata verso l’alto.

anim-spo_01

2007-12-08_spegnimento-castelli-bellinzona_01

Oltre a cancellare il cielo sopra Bellinzona risulta essere un vero e proprio spreco sia energetico come di denaro pubblico.

Stefano Sposetti

 

I risultati

timisuara_fd225234dfLa cartina del Ticino enumera i luoghi dove abbiamo effettuato le misure (riferirsi alla tabella dei risultati). Accanto alle foto panoramiche oltre al numero riferito al luogo ho indicato il colore rappresentato nella mappa ed il rapporto di luminanza calcolato in base al valore SQM misurato.

Le foto eseguite sul passo del Lucomagno mostrano un cielo fantastico, ma all’orizzonte è ben visibile (a sud ed a nord) il chiarore dei centri cittadini. Dal lato nord risulta meno marcato ma comunque ben visibile, malgrado che il Lucomagno risulti ben lontano dai primi centri cittadini in quella direzione. A Biasca il cielo allo zenit è abbastanza scuro ma l’illuminazione della chiesa e della cascata rischiarano praticamente tutta la montagna adiacente.

Tabella Risultati

No.

Luogo

Latitudine /
Longitudine /
Altitudine

Data /
Ora

Temperatura

SQM
(Magnitudes/
arcsecond²)

Luminanza
(mcd/m²)

Rapporto Luminanza

1

Passo Lucomagno

N 46° 33.30′
E 8° 48.14′
1900 m

09.10.2005
22.00 – 22.20

2˚C

21.45

0.28

1.00

2

Camperio

N 46° 31.27′
E 8° 55.64′
1000 m

09.10.2005
23.00 – 23.30

5˚C

21.45

0.28

1.00

3

Biasca

N 46° 20.92′
E 8° 58.00′
280 m

25.10.2005
21.45 – 22.10

13˚C

20.50

0.68

2.40

4

Bellinzona

N 46° 11.84′
E 9° 01.03′
235 m

25.10.2005
22.40 – 23.00

10˚C

19.35

1.97

6.92

5

Piano di Magadino

N 46° 09.57′
E 8° 56.15′
220 m

25.10.2005
22.40 – 23.00

10˚C

20.15

0.94

3.31

6

Robasacco

N 46° 08.38′
E 8° 57.58′
520 m

26.10.2005
23.35 – 23.50

10˚C

20.35

0.78

2.75

7

Rivera

N 46° 07.60′
E 8° 55.25′
478 m

26.10.2005
00.15 – 00.30

11˚C

19.85

1.24

4.37

8

Lugano
(Porza)

N 46° 01.58′
E 8° 57.26′
433 m

26.10.2005
01.10 – 01.25

12˚C

18.00

6.81

23.99

9

Collina d’Oro (Bigogno)

N 45° 58.51′
E 8° 54.95′
550 m

26.10.2005
22.00 – 22.15

11˚C

19.55

1.63

5.75

10

Mendrisio

N 45° 52.73′
E 8° 58.65′
300 m

26.10.2005
21.00 – 21.15

8˚C

19.00

2.71

9.55

11

Chiasso (Balerna)

N 45° 50.23′
E 9° 00.17′
244 m

26.10.2005
20.20 – 20.35

12˚C

18.50

4.30

15.14

2005-10_01-05_pano_3d1abfc3b5Il cielo sopra Bellinzona risulta nettamente rischiarato dall’illuminazione esagerata dei monumenti. Se è chiaro a tutti che i castelli di Bellinzona fanno parte del patrimonio dell’umanità, a parere degli astronomi e astrofili anche il cielo buio andrebbe dichiarato tale. Lo hanno chiesto ufficialmente il 7 maggio 2002, firmando in oltre 7’000 la dichiarazione di Venezia, per chiedere al UNESCO di dichiarare il cielo notturno patrimonio dell’umanità. Personalmente ritengo importante l’illuminazione dei monumenti, ma essa andrebbe moderata limitandosi ad illuminare le opere senza deturpare il cielo notturno. Nella foto scattata sul Piano di Magadino oltre a essere ben visibile Bellinzona (sulla sinistra) e Locarno (sulla destra), sono ben visibili le luci di Lugano che rischiarano il cielo dietro al Monte Ceneri.
A Lugano ci è praticamente stato impossibile trovare un luogo dove eseguire le pose senza avere qualche lampione che ci illuminasse direttamente.

Lugano, Bellinzona, Chiasso e Mendrisio risultano avere un cielo talmente luminoso che spesso alla visione delle foto mi viene chiesto se abbia effettuato le riprese di giorno. Tutte le foto sono state scattate di notte senza luna con identici valori di posa.

 

2005-10_06-11_pano_2fa5200ae2Come accennato prima in base al valore SQM misurato ho calcolato il valore di luminanza del cielo (in cd/m²) e il rapporto di luminanza tra le varie regioni per rapporto al luogo più buio (il Lucomagno). Questi valori sono riposti nella tabella dei risultati.

Si ottiene che Biasca è 2,4 volte più luminosa del Lucomagno, Bellinzona 7 volte, Mendrisio 10 volte, Chiasso 15 volte e Lugano 24 volte.

Quindi le foto e le misure lo confermano, i centri cittadini e le località adiacenti risultano aver perso completamente l’oscurità. Anche nelle zone più buie si può scorgere il bagliore cittadino, anche se a chilometri di distanza; in Svizzera risulta impossibile trovare un luogo scuro al naturale. Ma la mia preoccupazione va oltre; anche nelle zone di montagna si sta confermando la tendenza a voler illuminare sempre di più, tutto (monumenti, strade, piste da sci, etc.) e senza alcun criterio. Per quanti anni ancora potremo vedere il cielo buio in montagna? Vogliamo veramente negare questo magnifico spettacolo alle nuove generazioni? È responsabilità di tutti noi cercare di salvaguardare il cielo frenando questa tendenza del tutto irrazionale. Sensibilizziamo le autorità e gli addetti ai lavori: cerchiamo di illuminare in modo coscienzioso.

 

 

Esecuzione delle misure

Si tratta di trovare la serata ideale! Abbiamo atteso la fine dell’estate per avere una notte sufficientemente lunga, aria limpida e assenza di neve (a differenza della primavera) che riflette la luce verso il cielo. Poi bisogna contare su una notte serena, limpida e senza luna.
A causa del tempo meteorologico, piuttosto inclemente, non ci è stato possibile effettuare tutte le pose la stessa notte. Infatti la prima notte “buona” è stata quella dell’ 8 ottobre, la luna è calata verso le 22. Per quell’ora ci siamo recati al Lucomagno ed abbiamo eseguito la prima taratura e le pose come descritto in precedenza. Abbiamo annotato tutti i dati pertinenti (luogo, altitudine, ora, temperatura, pose effettuate e valore SQM) in un “Log-Book”. La temperatura era di 2° C, il cielo era meraviglioso, la Via lattea ben visibile e Marte all’orizzonte orientale. Purtroppo nel momento in cui siamo ridiscesi verso valle si era alzata la nebbia, quindi per le pose successive avremmo dovuto attendere la prossima notte serena: ma la luna era crescente e la prossima notte “buona” sarebbe stata verso la fine di ottobre. Abbiamo quindi ripreso il lavoro le notti del 25 e 26 ottobre. Queste due notti erano serene ma presentavano una leggera nebbia bassa. Si è deciso comunque di procedere alle successive misure da Biasca a Chiasso.

Elaborazione delle fotog

2005-10_04-bellinzona-crop-cardi_09Nei giorni seguenti ho selezionato le pose interessanti, scegliendo il valore di 30 secondi a 800 ISO come valore “standard”. Infatti con quei parametri nelle pose più scure (al Lucomagno) la via Lattea risulta ben visibile. Tramite programma di elaborazione fotografica (Photoshop) ho ritagliato il cerchio di posa del fish-eye. Ho eseguito la trasformazione da coordinate sferiche a rettangolari per poi “stirare” le immagini in modo da ottenere delle fotografie panoramiche a 360°. L’immagine a destra mostra il risultato di uno scatto Fish-Eye, mentre l’immagine sotto mostra la trasformazione della stessa ripresa in foto panoramica a 360°. Visto che durante le pose abbiamo posizionato sempre l’apparecchio con il Sud verso il basso anche le foto che ne risultano hanno i punti cardinali sempre nello stesso punto: il Sud in mezzo, Est e Ovest rispettivamente ad un quarto della foto a sinistra e a destra ed il Nord agli estremi (destro e sinistro).

2005-10_04_pano_26b5eab2bd

 

Tecniche di misurazione dell’inquinamento luminoso

Fotografia sferica

2005-10_nikon_sferica_def89f6e9fLa prima tecnica consiste nel fotografare il cielo attraverso un obbiettivo fish-eye. Esso permette di effettuare delle fotografie grandangolari sferiche e quindi, in uno scatto è possibile riprendere una semisfera contenente tutto il cielo visibile in quel momento, dando la possibilità di confrontare visivamente foto effettuate in luoghi diversi.

Per fare ciò bisogna prima di tutto trovare un obbiettivo fish-eye che si adatti bene ad apparecchi fotografici digitali. Il problema è che la maggior parte degli obbiettivi di questo tipo sono stati disegnati per fotografia su pellicola. È noto che la pellicola tradizionale ha delle dimensioni di 35mm (24mm x 36mm) mentre i CCD (sensori fotografici digitali) non professionali sono più piccoli (circa 15mm x 22mm). Ne consegue che la parte impressionata su un CCD risulta essere minore e una parte dell’immagine va quindi persa. Attualmente esistono in commercio alcuni obbiettivi fish-eye fatti specificatamente per apparecchi digitali, ma ad un costo non indifferente. Fortunatamente la Nikon ha messo in commercio l’obbiettivo (FC-E9) che si applica davanti ad un comune obbiettivo fotografico di alcuni modelli Nikon Coolpix. Le cose si complicano perché io utilizzo una Canon 350D, con attacchi completamente diversi. Dopo una approfondita ricerca ho trovato una piccola azienda in provincia di Ferrara (www.agnos.com) che costruisce adattatori fotografici per la realizzazione di fotografie sferiche. Ho quindi provveduto a contattare questa azienda che mi ha rapidamente costruito un adattatore che permette ai modelli Canon digitali di collegare l’obbiettivo fish-eye della Nikon. Tramite questa apparecchiatura mi è stato quindi possibile effettuare delle fotografie sferiche (fino a circa 183°). Le immagini mostrano l’apparecchiatura montata su cavalletto.

2005-10_postazione-fisheye_04Con l’aiuto del socio e presidente della Società Astronomica Ticinese, Paolo Bernasconi, abbiamo quindi identificato sulla “mappa dell’inquinamento luminoso” le zone nelle quali effettuare le pose. Si parte dalla zona più buia situata sul passo del Lucomagno per eseguire la taratura. In pratica bisogna stabilire il tempo di posa in modo che le stelle risultino ben visibili. Per non sbagliare (e quindi di compiere il giro del Ticino più volte) abbiamo comunque effettuato pose con tempi d’esposizione inferiori e superiori a quella stabilita. Per la taratura (ricerca della focale ideale, messa a fuoco e ricerca del tempo di posa) e per eseguire le pose è necessario lavorare con un PC portatile. Questo per due principali motivi: la posizione dell’apparecchio fotografico (rivolto verso lo zenit) non rende possibile appoggiare l’occhio al visore e, inoltre la messa a fuoco non è possibile attraverso il visore perchè le stelle risultano troppo piccole e deboli. L’apparecchio fotografico viene collegato tramite cavo USB al PC ed è comandato completamente (a parte la messa a fuoco e la scelta della focale) dal PC portatile.

Sky Quality Meter (SQM)

sqmback_04La seconda misura che abbiamo effettuato in tutti i luoghi scelti avviene tramite un apparecchio messo recentemente in commercio da un’azienda Canadese (www.unihedron.com) lo Sky Quality Meter (SQM). Questo apparecchio (vedi immagine) permette di misurare la brillanza del cielo in modo molto semplice. Prima dell’arrivo di questo apparecchio questo tipo di misurazione richiedeva tecniche abbastanza complesse. Per esprimere la brillanza si utilizza la stessa scala di misura utilizzata per esprimere la luminosità delle stelle, pianeti o di altri oggetti celesti: la magnitudine apparente. Essa esprime la luminosità apparente, senza quindi prendere in considerazione la distanza dell’oggetto.

Più alto è il valore di magnitudine meno luminoso è l’oggetto, la scala è logaritmica: una differenza di 5 grandezze tra due stelle equivale a un rapporto di luminosità di 100.

Alcuni esempi:

Magnitudine

Oggetto

-26,8

Sole

-12,6

Luna piena

-4,4

Luminosità di Venere al suo massimo

-2,8

Luminosità di Marte al suo massimo

-1,5

Sirio, la stella più luminosa

-0,7

Canopo, la seconda stella più luminosa

+6,0

Le stelle più deboli osservabili ad occhio nudo

+12,6

Il quasar più luminoso

+30

Gli oggetti più deboli osservabili col Telescopio Spaziale Hubble

sqmperson_04L’inquinamento luminoso viene espresso come la luminosità di una parte di cielo senza stelle in un quadrato delle dimensioni pari ad un angolo solido di un secondo (arcsec2). Lo Sky Quality Meter in pratica misura la luminosità del cielo in un cono di circa 80° e ne integra il risultato fornendo un valore espresso in magnitudine per arcsec2 (vedi immagine a sinistra). Un cielo molto luminoso (per esempio con luna piena) ha un valore di circa 17 mentre un cielo molto scuro di circa 23 (vedi immagine a destra). La precisione fornita dall’apparecchio è di circa ±0.10 mag/arcsec2.

sqm-scala_04