Corriere del Ticino – L’inquinamento luminoso potrebbe raddoppiare

Dark-Sky Switzerland lancia l’allarme: il passaggio totale ai LED bianchi neutri per l’esterno farà peggiorare la situazione

LANGNAU AM ALBIS (ZH) – Se tutte le illuminazioni esterne in Svizzera venissero equipaggiate di LED bianchi neutri, l’inquinamento luminoso potrebbe raddoppiare rispetto ai livelli del 2015. A lanciare l’allarme, rivolto anche alle autorità, è Dark-Sky Switzerland, associazione che lotta contro questo tipo di fenomeni.

 

L’opinione: Monteggio sotto una nuova luce con lampioni più ecosostenibili

La mia attenzione all’illuminazione pubblica nasce da una passione che coltivo da sempre: l’osservazione astronomica. Da quando ero bambino ad oggi mi sono visto privare di una buona parte del firmamento.

cdt_09La mia attenzione all’illuminazione pubblica nasce da una passione che coltivo da sempre: l’osservazione astronomica. Da quando ero bambino ad oggi mi sono visto privare di una buona parte del firmamento.

L’illuminare a dismisura è un atto egoistico umano, che guarda solo alla propria illusoria sensazione di sicurezza (è dimostrato che più luce non garantisce più sicurezza), senza prestare attenzione a ciò che disturba la natura. Già, perché l’illuminazione non deturpa «solo» il cielo notturno ma riduce gli habitat notturni di diverse specie andando ad alterare sia la fauna come la flora.

Questa problematica non la si risolve con i LED, come vogliono farci credere.

Apparentemente ci sono cose più importanti che la salvaguardia del buio, ma il rispetto per la natura comporta anche questa tematica che spesso viene dimenticata

È importante sapere che le amministrazioni comunali sono costrette a rimpiazzare le lampade al mercurio perché obsolete e oramai fuori legge.

Stiamo assistendo alla sostituzione sistematica di queste lampade con lampade dell’ultima generazione. Peccato però che il numero di lampioni stia aumentando (si vuole illuminare ovunque!). Troppo spesso vengono utilizzate lampade LED fredde che emettono luce blu (luce poco percettibile vicina all’ultravioletto), ossia luce altamente dannosa per l’ambiente. Anche la norma SIA 491, si raccomanda di evitare le emissioni verso il blu in special modo vicino alle zone naturali.

Non sto parlando di starsene al buio ma di utilizzare tecniche avanzate di illuminazione intelligente. Ha veramente senso illuminare a giorno per tutta la notte le vie deserte dei nostri villaggi? Basterebbe ridurre l’illuminazione al minimo per poi aumentarla se e quando ce ne sia bisogno.

Ci sono paesi che stanno adottando queste tecniche, la cosìddetta illuminazione intelligente.

I LED sono importanti, perché permettono una regolazione puntuale ed immediata della luce e quindi permettono appunto l’illuminazione intelligente, ma non sono indicati per un’illuminazione indiscriminata.

Qualunque sia la tecnologia scelta, occorre prima effettuare i passi pianificatori necessari (non però affidandosi direttamente alle aziende distributrice ed agli istallatori), come indicato dalle linee guida cantonali.

Mi piacerebbe veramente che il comune nel quale risiedo adotti una politica d’illuminazione più avanzata di quella che si sta implementando in tutto il resto del cantone, in modo da essere da esempio anche per molti altri comuni.

Stefano Klett
Candidato Area Centro Sinistra al Municipio di Monteggio

2016-03-26 Corriere del Ticino

 

LE LETTERE: Ridateci le stelle

Ho sempre provato una grande ammirazioneper le conoscenze che le anticheciviltà (Egizi, Mesopotamici, Greci,Arabi, Maya, Celti ed altri ancora) eranoriuscite a ottenere in campo astronomico,pur non disponendo di particolaristrumenti ottici (cannocchiali otelescopi). Avevano però un vantaggionon indifferente: a quel tempo la voltaceleste non era inquinata né da smog, né tantomeno dalle luci artificiali.

laregione_08Oggi l’osservazione del cielo notturnoad occhio nudo è praticamente impossibilese non in zone desertiche o adalta quota. Si stima che nei Paesi occidentali,a causa dell’inquinamento luminoso,il 95% della popolazione mondialeviva sotto un cielo notturno disturbato.Non parliamo poi del periodonatalizio, quando enti pubblici eprivati fanno a gara a chi illumina dipiù strade, piazze e edifici, spesso anchecon soluzioni esteticamente discutibili.L’inquinamento luminoso è perciò unproblema di attualità, anche se alcunilo sottovalutano o ne negano persinol’esistenza. A chi la pensa così va precisatoche l’illuminazione eccessiva nonè nemica unicamente degli astronomima, come dimostrato da numerose ricerchescientifiche, essa è pure nocivaper la fauna notturna, per la flora e ancheper l’essere umano, provocando, adesempio, disturbi del sonno (vedi ‘laRegione’del 3 marzo, pag. 32).Il problema è ben presente pure in Ticino,nonostante che nel 2007 l’Autoritàpolitica, sollecitata dall’associazioneDark-Sky e da atti parlamentari, abbiaemanato le “Linee guida per la prevenzionedell’inquinamento luminoso”. Inesse vengono proposte opportune indicazionisulle modalità di illuminazioneesterna e sugli accorgimenti da adottareper inquinare meno. Un passo quindinella giusta direzione ma ancora insufficientein quanto queste “Linee guida”,non avendo forza di legge, possono esserefacilmente aggirate.Paradossalmente un ulteriore problemasi sta profilando con l’introduzioneprogressiva di nuove tecnologie (Led esimili) che consentono di ridurre drasticamenteil consumo energetico dellelampade. Ottima cosa, a condizione chenon se ne deduca il falso teorema secondocui con il risparmio energetico sipossa illuminare di più. Sarebbe un graveerrore ma ho l’impressione che qualcunoci sia già cascato, in quanto è appuratoche l’illuminazione esterna, soprattuttonei centri urbani, continua adaumentare.A scanso di equivoci, ben venga il rifacimentodelle illuminazioni pubbliche eprivate con l’adozione di tecnologie abasso consumo, abbinato però al rispettodelle “Linee guida” ed evitando nelmodo più assoluto di aumentare laquantità di luce, anzi, se possibile, diminuendola.Non dimentichiamo unaverità assiomatica: la lampada che consumameno è quella spenta!E allora, visto che, grazie all’impegnoper il risparmio energetico, molti nostriComuni puntano lodevolmente a ottenere(se non l’hanno già ottenuto) il label “Città dell’energia”, sarebbe auspicabileche si approfitti dell’occasioneper emanare anche norme vincolantiper limitare l’inquinamento luminoso. Francesco Cavalli, Terre di Pedemonte

2016-03-11 LaRegione (pdf)

 

RSI La UNO: Luci natalizie, tra consumi e illuminazioni da… Las Vegas Con Antonio Bolzani

Le strade, i giardini e i balconi sono pieni di illuminazioni natalizie: ghirlande luminose, stelle, fiocchi di neve, cascate di lucine e ancora renne, babbi natali luminosi e altre varie luminarie che si accendono e si spengono in continuazione.

2015_addobbi_natalizi__luminarie__casa__natale__luce_natalizia__illuminato__luce_stradale__ambientazione_esterna__decorare_Gli addobbi natalizi si trovano in un’infinità di varianti e per tutte le esigenze. In certi casi sembra quasi di essere a Las Vegas… tanto sono pacchiane, esagerate e sgarcianti le illuminazioni. L’Agenzia Svizzera per l’efficienza energetica (S.A.F.E.) ha calcolato che nelle case, nei negozi e nei locali dell’amministrazione pubblica le luci di Natale consumeranno circa 100 milioni di chilowattora (kWh). Il che equivale a quasi il 2% del consumo di corrente del mese di dicembre e allo 0,15% dell’intero consumo di elettricità della Svizzera. Ma quanto consumano in realtà le luci natalizie? Sempre più spesso le lucine funzionano a LED e quindi consumano meno corrente, non si surriscaldano e durano molto a lungo. Una bella differenza! Una catena luminosa tradizionale a incandescenza consuma 30 watt circa, mentre la stessa catena a LED solo 3 watt. È vero che i prodotti a LED sono un po’ più cari, ma consumano fino a dieci volte di meno. Tanto per rendere l’idea, durante tutto il periodo natalizio, una decorazione a LED consuma meno corrente di quanta ne richiede la preparazione dell’arrosto di Natale. Ma in realtà, quanto fanno risparmiare le catene luminose a led? Le catene di luci a LED consumano fino a 10 volte meno delle lampadine alogene o a incandescenza tradizionali e inoltre durano molto di più e non si surriscaldano. Il consumo di corrente di tutti i prodotti dovrebbe essere indicato sulla confezione. Se volete creare una bella atmosfera calda, perfetta per il clima natalizio, scegliete decorazioni sulla cui confezione è riportata la scritta “luce bianca calda”. Come posso ridurre il consumo di corrente? Con un temporizzatore automatico, che rende tutto più pratico e riduce notevolmente il consumo di corrente. Basta regolarlo in modo tale che faccia accendere le lucine all’imbrunire e le faccia spegnere dopo la mezzanotte. A che cosa devo fare attenzione quando acquisto delle decorazioni luminose? L’Ispettorato federale degli impianti a corrente forte ESTI consiglia di fare attenzione ai marchi di controllo che garantiscono che il prodotto è di qualità e a norma. Tra gli esempi di questi marchi troviamo il contrassegno di sicurezza S+ e i marchi TÜV e VDE. Le luci interne si possono usare anche fuori? Le normali luminarie natalizie per l’interno non possono essere adoperate all’esterno. All’aperto possono essere utilizzati soltanto prodotti certificati per tale uso. Questi prodotti devono avere un grado di protezione “IP 44” e devono essere obbligatoriamente collegati a un interruttore differenziale (FI). In più, la spina e l’alimentatore devono essere protetti dall’acqua, per esempio con una scatola isolante per collegamenti elettrici. Sulla tipologia di luci e lucine che è consigliabile acquistare, sui consumi e su come e perché evitare di accendere troppe… illuminazioni natalizie.

Ospiti:
Stefano Klett, coordinatore di Dark-Sky Switzerland Sezione Ticino
Giuseppina Togni, presidente dell’Agenzia Svizzera per l’efficienza energetica
Valter Marconi, portavoce di Manor Lugano

 

RSI: La Consulenza

LaRegione: E luce fu, in direzioni disperse

Città, parte dell’impianto di viale Stazione non segue le linee guida del Cantone contro l’inquinamento luminoso Le luminarie dirigono la luce verso l’alto sprecando energia. Christian Paglia: ‘Se sarà necessario si potranno regolare e adattare facilmente’.

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L’inaugurazione due settimane fa. Nello schema le indicazioni per evitare la dispersione di luce e d’energia TI-PRESS

Tecnologia Led che consente di cambiare colore e intensità in pochi istanti. Possibilità di realizzare scenari a tema. E per Halloween, lungo il viale Stazione di Bellinzona, sono previsti giochi di luce con l’illusione di un movimento a onde. Le nuove luminarie ‘a pavimento’ però non seguono le linee guida per la prevenzione dell’inquinamento luminoso. Non si tratta di norme vincolanti, ma piuttosto di raccomandazioni del Cantone. Il concetto base espresso nel documento è che la luce deve essere giustificata, la fonte non dev’essere fine a sé stessa ma orientata dall’alto verso il basso e minimizzata il più possibile con lo spegnimento o la diminuzione dell’intensità. Nelle raccomandazioni non viene indicata una tecnologia da prediligere. «Le linee guida danno delle indicazioni, dei principi atti a ottimizzare o minimizzare le emissioni di luce in funzione del bisogno che le stesse devono soddisfare. Il documento è stato concepito anche per sensibilizzare i Comuni, ma non essendo una legge o un’ordinanza non ha potere coercitivo, tuttavia l’auspicio è che nel limite del possibile venga seguito», rileva Sergio Kraschitz, della Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo del Cantone. Sezione che ha redatto le raccomandazioni riprendono in gran parte le direttive contro l’inquinamento luminoso emanate dall’Ufficio federale dell’ambiente. Nei giorni festivi, per abbellire il centro storico, vengono accese tutte le nuove luci di Viale Stazione: quelle delle panchine, delle piante e le luminarie a pavimento. Oltre a questo impianto nuovo sono stati messi anche dei lampioni che dirigono il fascio di luce verso il basso ed evitano lo spreco. «Le luminarie hanno la funzione di illuminare in maniera omogenea gli angoli bui che si formavano prima utilizzando soltanto i lampioni. La loro luce non è accecante, ma piuttosto soffusa», osserva Christian Paglia, capodicastero Opere pubbliche e ambiente. «Dato che si tratta di luci modulabili e regolabili, se ci dovessero essere problemi, si possono facilmente adattare a qualsiasi eventuale norma. E soltanto in certi periodi potremo dare un tocco più accentuato », aggiunge.

Una decina i Comuni più attenti

Le emissioni luminose superflue causano spreco energetico, arrecano disturbo a flora e fauna, al sonno dell’uomo e impediscono la visione del cielo stellato. La luce di una certa intensità, emessa in un determinato punto, può essere visibile fino a 50 chilometri di distanza. In Ticino alcuni Comuni hanno iniziato a chinarsi sulla questione. «Biasca, Mendrisio, Arbedo-Castione, Coldrerio, Morbio Inferiore, Taverne-Torricella, Sant’Antonino, Lumino e Caslano hanno, nell’ambito delle loro competenze, interpretato e codificato i principi delle linee guida contro l’inquinamento luminoso traducendoli in norme», spiega Kraschitz. Secondo Stefano Klett, fondatore della sezione Ticino della Dark-Sky Switzerland, associazione che si impegna nella riduzione dell’inquinamento luminoso, rispetto a oltre Gottardo in Ticino c’è però ancora poca considerazione del tema. «Bellinzona produce la stessa quantità di luce di una grande città come Lucerna, che ha però quattro volte il numero di abitanti», afferma. «È preoccupante che nemmeno con le nuove installazioni si rispettino le linee guida e le norme Sia». Nel 2013 la Sia (Società svizzera degli ingegneri e architetti) ha pubblicato una norma nella quale sono indicati i principi e le misure da attuare durante la progettazione di impianti d’illuminazione.

2015-10-24 LaRegione