Libero pensiero – La Luce del divino Inquina

Le luci natalizie oggi hanno più aspetti in comune con Las Vegas rispetto al cosiddetto Santo Natale.

Chi, di notte (e non solo nel nostro Paese), si sposta sul territorio incontra numerose chiese, campanili, croci e altri simboli religiosi illuminati.
Per i credenti il dio è dappertutto, ma le varie comunità di fede devono comunque farsi notare e marcare presenza anche a distanza! Ne ho parlato con l’amico Stefano Klett, vice presidente svizzero e responsabile della sezione ticinese dell’associazione DARK-SKY Switzerland.
LP Stefano, cos’è DARK-SKY Switzerland?
DK DARK-SKY Switzerland, associazione costituita ai sensi dell’art. 60 e seguenti del Codice Civile Svizzero, è nata venti anni or sono con lo scopo di preservare l’oscurità naturale del ciclo notturno dall’inquinamento luminoso, cioè l’illuminazione artificiale del cielo notturno. L’intento è di fare interventi mirati ed efficienti sull’illuminazione esterna, sensibilizzando la popolazione e i politici su questo problema. La sezione ticinese esiste dal 2004 e collabora con la Società Astronomica Ticinese.
LP Come ti sei avvicinato a quest’associazione?
DK A livello amatoriale sono un appassionato dell’osservazione dell’universo e mi son reso conto delle sempre maggiori difficoltà nel praticare quest’attività a causa di troppa presenza di luce artificiale. La voglia di andare più a fondo nella ricerca di una soluzione del problema mi è stata data da un radiogiornale della Radio della Svizzera Italiana, trasmesso nell’ormai lontano 2002. Fra i temi trattati vi era quello del tentativo italiano di promulgare una legge contro l’inquinamento luminoso.
Mi ricordo bene, ancora con un certo sgomento, che il conduttore radiofonico introdusse l’argomento con: “Adesso ci occupiamo di una cosa curiosa” e terminò il servizio dicendo, “Ci mancherebbe che ci privassero delle decorazioni natalizie”.
Da quel momento ho deciso di dedicarmi sempre più all’argomento e non c’è voluto molto per capire che gli effetti dell’inquinamento luminoso vanno ben oltre alla difficoltà di un’osservazione astronomica.
Ci sono aspetti psicologici che fan sì che il non vedere l’universo, che circonda tutti noi, ci fa credere di essere più unici e importanti di quello che realmente siamo, cioè briciole nel cosmo.
Ma ci sono anche effetti molto più pratici e concreti come i problemi reali causati alla fauna e alla flora, i problemi comprovati alla salute pubblica (bisognerebbe leggere un recente annuncio fatto dall’American Medical Association sugli effetti negativi al nostro benessere dei LED freddi, ricchi di luce blu), i problemi di spreco energetico e di non rispetto della bellezza del paesaggio.
LP Cosa pensi delle illuminazioni notturne di edifici e altri oggetti religiosi?
DK Premetto che tutta l’illuminazione esterna è complice di un inquinamento luminoso: quella stradale (pubblica e privata), quella commerciale ed anche quella dei monumenti.
Anche per le chiese e gli altri simboli riferentesi alla religione penso che abbiamo assistito al “gioco” del chi illumina di più! Se la chiesa di un paese è illuminata, anche la parrocchia del Comune vicino decide di dar luce, magari con maggiore potenza, alla propria.
Non ho dati precisi, ma ritengo che sia una tendenza sicuramente in crescita.
Comunque si vigila in tal senso e mi permetto di citare un esempio nostrano in merito al rispetto del modus vivendi della fauna: in una chiesa del Bellinzonese, l’intervento di un’associazione per la tutela dei chirotteri (i pipistrelli) è riuscita a far spegnere un proiettore dell’edificio di culto che impediva l’entrata di questi animali nel loro rifugio, ormai naturale, situato nel campanile.
Gli altri simboli, come per esempio le croci negli abitati o sulle montagne, sono iper-illuminati grazie anche alla relativamente nuova tecnologia LED.
Per non parlare poi dell’illuminazione natalizia che, mi chiedo sempre, cosa abbia a che fare con la festività! Penso che un cattolico dovrebbe sentirsi offeso nel vedere commercializzata una festa con tutt’altro significato.
Le luci natalizie oggi hanno più aspetti in comune con una Las Vegas rispetto a quello che è chiamato il Santo Natale.
LP V’è differenza nell’abuso di luci sul territorio nazionale?
DK In generale abbiamo rilevato che la situazione dell’inquinamento luminoso a sud delle Alpi è ben peggiore che al nord: se confrontiamo l’agglomerato LA LUCE DEL DIVINO INQUINA di giovanni barella LE LUCI NATALIZIE OGGI HANNO PIÙ ASPETTI IN COMUNE CON LAS VEGAS RISPETTO AL COSIDDETTO SANTO NATALE.
Libero Pensiero 01– 02 – 03 — 2017 di Berna, costituito da 411 mila abitanti, con quello di Lugano, di 151 mila abitanti, vediamo che la macchia dell’inquinamento luminoso provocata da Lugano è superiore a quella di Berna.
E l’illuminazione di San Gallo, con 166 mila abitanti, produce una macchia inferiore a quella di Locarno, con solo 55.5 mila abitanti.
Fuori dai confini nazionali, per esempio in Francia, ci sono delle cittadine che hanno capito una semplice equazione: riducendo l’illuminazione notturna adagio adagio sono diminuiti anche i rumori molesti.
LP Dark-Sky cosa fa per, se non proprio eliminare, almeno limitare queste esagerazioni?
DK Spesso i cittadini ci segnalano degli abusi e noi li aiutiamo, tramite la nostra consulenza, a rendere attenti i Municipi sulla necessità del rispetto di 5 punti fondamentali, definiti dalla norma 491 della Società svizzera degli Ingegneri e Architetti, e cioè:
  1. Necessità: illuminare solo ciò che è necessario illuminare.
  2. Orientamento: dirigere la luce verso il basso.
  3. Controllo direzione luce: controllo preciso con una schermatura.
  4. Luminosità: illuminare gli oggetti solo con la luminosità minima necessaria.
  5. Regolazione della luce: rispettare il periodo di quiete notturna attraverso lo spegnimento o l’utilizzo di sensori di movimento.
Se gli Esecutivi non danno riscontro positivo, supportiamo il cittadino che desidera rivolgersi ad un’istanza superiore: il Consiglio di Stato e, se il caso, il Tribunale federale.
Purtroppo, e non raramente, contro una decisione negativa del Municipio necessita un ricorso al TF, il quale da ragione a chi vuole limitare l’illuminazione, semplicemente perché le norme già ci sono, anche se poco applicate.
LP Cosa siete riusciti ad ottenere finora?
DK Grazie al nostro lavoro il Tribunale federale, con sentenza del 2012, ha sancito che l’intensità di luce di una stazione FFS deve essere adattata ai bisogni reali con luce confinata dove c’è bisogno, mentre con una sentenza del 2013 ha stabilito che l’illuminazione natalizia deve essere spenta entro le 22.00, con eccezione dalla prima settimana dell’Avvento fino al 6 di gennaio, periodo durante il quale può rimanere accesa fino alle ore 01.00.
Venerdì 18 novembre scorso abbiamo invece ricevuto la risposta all’opposizione che Dark-Sky Switzerland ha fatto in merito all’illuminazione della chiesa di Porza: il Comune ha deciso comunque di illuminare l’edificio religioso, ma nel rispetto dalle condizioni emanate dal Dipartimento del Territorio ticinese.
In pratica con un impianto schermato, con intensità d’illuminazione limitata al minimo indispensabile, nel periodo che va dall’imbrunire alle ore 22.00 e dalle ore 06.00 all’alba, senza possibilità di luci artificiali decorative sul terreno, com’era previsto da progetto originale.
Inoltre ricordo anche che nel 2005 abbiamo ottenuto dall’Ufficio federale dell’Ambiente la pubblicazione delle “Raccomandazioni per la prevenzione delle emissioni luminose”; nel 2007, da parte del Canton Ticino, la pubblicazione delle “Linee guida per la prevenzione dell’inquinamento luminoso”; nel 2013, da parte della SIA, società citata prima, la norma 491 “Prevenzione delle emissioni di luce esterne inutili”.
Vanno ricordate anche diverse Ordinanze comunali a tutela di “una notte il più possibile naturale”: cito i Comuni di Coldrerio, Morbio Inferiore, Mendrisio, Caslano, Taverne-Torricella, Sant’Antonino, Arbedo- Castione, Lumino e Biasca.
LP E non sarebbe male che altri grandi Comuni, per esempio come Lugano, che già hai citato, si adeguassero a principi più naturali.
L’attività che svolge l’associazione che rappresenti è indubbiamente interessante e a beneficio di una vita meno frenetica.
Dove e a chi rivolgersi se si volesse partecipare a questa crociata per una luce di qualità?
DK Indubbiamente sarebbe di buon auspicio un numero di aderenti superiore, semplicemente poiché “più si è, più si ottiene”. Gli interessati possono prendere contatto con me scrivendo a ti@nulldarksky.ch.
Grazie Stefano per la piacevole chiacchierata, che termino parafrasando un detto di Robert Ingersoll (1833-1899), avvocato e veterano della guerra civile americana, leader politico e famoso oratore durante l’età dell’oro, soprannominato “il grande agnostico”: ciò che non sappiamo della Natura è grazie ad un Dio troppo illuminato. LP
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Una nuova stazione di misura dell’inquinamento luminoso presso Giubiasco

Prima della fine dell’anno la stazione di rilevamento di Giubiasco è stata messa in rete, a 222 m s.l.m.

» Giubiasco (OASI)

Rete OASI
Rete costruita e gestita dal progetto OASI; per il Dipartimento del Territorio. Gli strumenti che rilevano l’inquinamento luminoso sono installati sulle stazioni permanenti della rete meteo. Altri strumenti sono installati sulle stazioni meteo mobili e vengono utilizzati per campagne di misura specifiche.

Dark-Sky Switzerland: La stazione in Giubiasco suttituisce la prima stazione che fu installata in Ticino (Camorino (DSS)).

 

Area – La luce che inquina

Spesso ancora sottovalutato, l’inquinamento luminoso produce È oramai tradizione decorare case, strade e viottoli con luci di ogni sorta in occasione delle festività natalizie. Se fosse stato così quando nacque il bambin Gesù i re magi avrebbero avuto qualche difficoltà a scorgere e seguire la stella cometa.

Arriva il Natale e le buie serate invernali si accendono di luci e lucine di ogni sorta, colore e forma.

Luci che scaldano i cuori, luci che fanno sorridere i bimbi, luci che piacciono e che non piacciono, decorazioni discrete o pacchiane: ce n’è per tutti i gusti.

Se un tempo la preoccupazione maggiore di chi illuminava il proprio Natale era il costo dovuto al consumo energetico, oggi con le lampadine Led si consuma più corrente accendendo il forno per far cuocere il tacchino natalizio che lasciando acceso l’albero per due settimane.
Un’innovazione di per sé positiva, ma che ha il suo rovescio della medaglia, come spiega Stefano Klett, vicepresidente di Dark-Sky Svizzera e coordinatore della sezione Ticino: «Visto il basso consumo dell’illuminazione Led, spesso si è spinti ad illuminare di più, e non solo a Natale.

Sempre più spesso, infatti, i comuni sostituiscono i vecchi lampioni con dei Led a luce fredda, un tipo di luce a bassa frequenza che si disperde molto più facilmente nell’atmosfera, creando maggior inquinamento luminoso».

Ebbene sì, anche la luce inquina poiché può avere effetti negativi su flora, fauna e esseri umani.

L’inquinamento luminoso è dato dalla luce artificiale che si disperde verso l’ambiente circostante e verso il cielo, ed è facilmente osservabile: guardando a distanza una città, questa appare sovrastata da un alone di luce, un effetto della dispersione nel cielo dell’illuminazione urbana.

Quali sono le conseguenze? Non si vedono più le stelle, il ciclo naturale notte giorno di piante e animali viene alterato, con ricadute sul loro sviluppo (la fotosintesi clorofilliana viene sconquassata), il loro comportamento e le loro abitudini (disturba la migrazione, la nidificazione e la riproduzione, riduce il territorio di caccia e l’offerta di cibo).

Illuminare la notte ha effetti negativi anche sugli esseri umani, sia dal punto di vista psicologico che fisiologico, influendo sul ritmo sonno-veglia, sulla produzione di melatonina (ormone necessario per la difesa immunitaria) e creando disturbi del sonno a causa della luce intrusiva che penetra nelle case.

Insomma: spegnere il buio può dare una sensazione rassicurante, ma non è una buona cosa.

«Quello delle illuminazioni decorative natalizie non lo ritengo un gran problema – prosegue Klett – poiché si tratta di un fenomeno limitato nel tempo e regolamentato dalla norma Sia 491, che prevede lo spegnimento delle luci decorative alle 22.

Inoltre, una sentenza del Tribunale federale conferma la norma Sia, estendendo però l’orario fino alla una di notte nel periodo che va dal 10 dicembre al 6 gennaio».

Spegnimento delle luci natalizie alla una di notte? «Sì, in effetti non esiste un ente che controlla e spesso le luci restano accese anche tutta la notte, ma i cittadini che dovessero essere infastiditi da luci accese oltre l’orario previsto (non solo quelle natalizie e non solo in questo periodo dell’anno – ndr) possono far valere le loro ragioni presso il Comune o eventualmente il Cantone », spiega il coordinatore di Dark-Sky, secondo il quale però «Il vero problema sono le illuminazioni notturne che durano tutto l’anno e che hanno conseguenze sull’ecosistema, sulla salute delle persone, sul paesaggio e sulla possibilità di vedere le stelle.

A livello svizzero sono stati fatti dei passi avanti contro l’inquinamento luminoso, in Ticino invece resta ancora molto da fare, anche a livello di Comuni: basti pensare al recente annuncio di Locarno che, proclamandosi comune dell’energia, vuole sostituire tutta l’illuminazione con i Led, cosa che peggiorerebbe la situazione disperdendo ulteriore luce.

Il problema dei Led, oltre che spingere ad illuminare di più per il loro bassissimo consumo energetico, è che hanno un maggiore impatto a livello di inquinamento luminoso.

È stato calcolato che se tutte le luci artificiali del pianeta fossero sostituite con Led freddi il grado di luminescenza del cielo notturno sarebbe più che raddoppiato».

Cosa possiamo fare noi comuni cittadini, nel nostro piccolo, per limitare l’inquinamento luminoso? Innanzitutto valutare la necessità: perché e cosa voglio illuminare? Poi illuminare sempre dall’alto verso il basso e schermare la luce in modo che illumini solo dove necessario, evitando inutili dispersioni di luce verso il cielo o l’ambiente circostante (con relativa inutile dispersione di energia), scegliere dei led caldi piuttosto che quelli freddi e, ad un certo orario, spegnere la fonte luminosa o mettere dei sensori di movimento che fanno sì che si accenda solo se passa qualcuno.

Più luce non significa più sicurezza

Molti impianti di illuminazione esterna hanno lo scopo di aumentare la sicurezza

Le persone e gli oggetti possono essere identificati più facilmente, gli eventuali pericoli vengono riconosciuti per tempo e i reati evitati grazie alla luce accesa improvvisamente da sensori a raggi infrarossi

Tuttavia, la certezza di vederci bene comporta a volte una maggiore disponibilità ad esporsi a rischi, e il comportamento non è più adeguato alla situazione notturna

Anche la doppia illuminazione delle facciate con lampioni e impianti di illuminazione oppure l’illuminazione di molte strade ed edifici tra le 2 e le 5 non forniscono sempre una maggiore sicurezza

(da «Prevenzione delle emissioni luminose Raccomandazioni», a cura dell’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio, 2005).

veronica.galster@nullareaonline.ch

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Radio3i – Quando più che natale sembra…carnevale! Dark-Sky prosegue la sua battaglia all’inquinamento luminoso

Il problema non riguarda soltanto il periodo natalizio. Ci sono sempre più luci e sempre più potenti. Un tasto dolente per l’ambiente e anche per la salute.

2016-12-15_radio3iiiIl dibattito si è riaperto proprio nel periodo in cui molti si sbizzarriscono con le luci di Natale.
In generale possiamo dire che ci sono alcune regole da rispettare, soprattutto per non infastidire il vicinato.
Di questo e altro ne abbiamo parlato con Stefano Klett di Dark-Sky sezione Ticino.

20minuti – Luminarie: c’è chi ne vuole di meno

LUGANO: Luminarie mai così a buon mercato.

e_luci_di_ascona-_tipressI ticinesi quest’anno oceanospenderanno 860mila franchi in tutto per le bollette natalizie, secondo SvizzeraEnergia. Meno della metà rispetto al 2010.
Il merito? «È delle luci al Led, che consumano di meno» spiega l’esperto. Attenzione però all’inquinamento luminoso.

L’associazione Dark-Sky avverte: «In rapporto agli abitanti, il Ticino è il Cantone più illuminato di notte». E chiede ai Comuni più controlli.
Il Ticino si illumina per il Natale, si sbizzarrisce, scatta la competizione fra vicini di casa, e su tio.ch parte oggi la gara a chi scova le luminarie più grandi, più colorate, più strane (inviateci le vostre foto a cronaca@nulltio.ch, le pubblicheremo).

Per ora, il premio per la decorazione più curiosa se lo aggiudica il club Oceano di Grancia: immagini della facciata del noto locale a luci rosse con luminarie “in versione sexy” stanno facendo il giro del web.
Un «doppio senso divertente » che, spiega la direzione, «non ha creato fi nora alcun problema alle famiglie» e nemmeno agli automobilisti della vicina A2: «In ogni caso abbiamo tutte le autorizzazioni » precisano i titolari.

Non tutti possono permettersi un impianto del genere, chiaro.
Ma i ticinesi si danno da fare. Spendono di meno e illuminano di più: se nel 2010 i consumi di energia per decorazioni natalizie nel nostro Cantone erano stati di 2 milioni di franchi, quest’anno la cifra scenderà a 860mila franchi se- «Tante luci, pochi controlli» condo una stima elaborata per tio.ch-20minuti da SvizzeraEnergia. Meno della metà.

«Merito della diffusione delle luci Led, che consumano di meno» spiega l’esperto della Supsi Nerio Cereghetti. La luminosità pre-natalizia, però, non piace a tutti. Anche in Ticino non è mancato chi, nei giorni scorsi, si è rivolto al Dipartimento del territorio per informarsi sulle restrizioni previste dalla legge. Nessun reclamo né cause legali (finora).
«Trattandosi di impianti temporanei, è facile immaginare soluzioni di compromesso soddisfacenti sia per il reclamante che per il proprietario della luminaria » spiega Sergio Kraschitz dell’Uffcio della prevenzione dei rumori.

Basta rispettare gli orari consentiti: dalla 1 di notte alle 6 del mattino luci spente, lo impone una legge federale anche se «purtroppo quasi nessuno controlla che venga rispettata» fa notare Stefano Klett di Dark-Sky Switzerland, sezione Ticino.

L’associazione, che da sempre si batte contro l’inquinamento luminoso, lunedì ha scritto al Municipio di Melide per protestare contro l’accensione di un mega- faro sulla pista di Melide Ice.

«I Comuni dovrebbero vigilare sull’osservanza delle regole, ma sul tema c’è ancora poca sensibilità» continua Klett.
«Siamo di gran lunga il Cantone più illuminato della Svizzera in rapporto agli abitanti.
È questione di mentalità. Nessuno vuole rovinare il Natale, ma attenti ad esagerare».

DAVIDE ILLARIETTI

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