Una nuova stazione di misura dell’inquinamento luminoso presso Giubiasco

Prima della fine dell’anno la stazione di rilevamento di Giubiasco è stata messa in rete, a 222 m s.l.m.

» Giubiasco (OASI)

Rete OASI
Rete costruita e gestita dal progetto OASI; per il Dipartimento del Territorio. Gli strumenti che rilevano l’inquinamento luminoso sono installati sulle stazioni permanenti della rete meteo. Altri strumenti sono installati sulle stazioni meteo mobili e vengono utilizzati per campagne di misura specifiche.

Dark-Sky Switzerland: La stazione in Giubiasco suttituisce la prima stazione che fu installata in Ticino (Camorino (DSS)).

 

Area – La luce che inquina

Spesso ancora sottovalutato, l’inquinamento luminoso produce È oramai tradizione decorare case, strade e viottoli con luci di ogni sorta in occasione delle festività natalizie. Se fosse stato così quando nacque il bambin Gesù i re magi avrebbero avuto qualche difficoltà a scorgere e seguire la stella cometa.

Arriva il Natale e le buie serate invernali si accendono di luci e lucine di ogni sorta, colore e forma.

Luci che scaldano i cuori, luci che fanno sorridere i bimbi, luci che piacciono e che non piacciono, decorazioni discrete o pacchiane: ce n’è per tutti i gusti.

Se un tempo la preoccupazione maggiore di chi illuminava il proprio Natale era il costo dovuto al consumo energetico, oggi con le lampadine Led si consuma più corrente accendendo il forno per far cuocere il tacchino natalizio che lasciando acceso l’albero per due settimane.
Un’innovazione di per sé positiva, ma che ha il suo rovescio della medaglia, come spiega Stefano Klett, vicepresidente di Dark-Sky Svizzera e coordinatore della sezione Ticino: «Visto il basso consumo dell’illuminazione Led, spesso si è spinti ad illuminare di più, e non solo a Natale.

Sempre più spesso, infatti, i comuni sostituiscono i vecchi lampioni con dei Led a luce fredda, un tipo di luce a bassa frequenza che si disperde molto più facilmente nell’atmosfera, creando maggior inquinamento luminoso».

Ebbene sì, anche la luce inquina poiché può avere effetti negativi su flora, fauna e esseri umani.

L’inquinamento luminoso è dato dalla luce artificiale che si disperde verso l’ambiente circostante e verso il cielo, ed è facilmente osservabile: guardando a distanza una città, questa appare sovrastata da un alone di luce, un effetto della dispersione nel cielo dell’illuminazione urbana.

Quali sono le conseguenze? Non si vedono più le stelle, il ciclo naturale notte giorno di piante e animali viene alterato, con ricadute sul loro sviluppo (la fotosintesi clorofilliana viene sconquassata), il loro comportamento e le loro abitudini (disturba la migrazione, la nidificazione e la riproduzione, riduce il territorio di caccia e l’offerta di cibo).

Illuminare la notte ha effetti negativi anche sugli esseri umani, sia dal punto di vista psicologico che fisiologico, influendo sul ritmo sonno-veglia, sulla produzione di melatonina (ormone necessario per la difesa immunitaria) e creando disturbi del sonno a causa della luce intrusiva che penetra nelle case.

Insomma: spegnere il buio può dare una sensazione rassicurante, ma non è una buona cosa.

«Quello delle illuminazioni decorative natalizie non lo ritengo un gran problema – prosegue Klett – poiché si tratta di un fenomeno limitato nel tempo e regolamentato dalla norma Sia 491, che prevede lo spegnimento delle luci decorative alle 22.

Inoltre, una sentenza del Tribunale federale conferma la norma Sia, estendendo però l’orario fino alla una di notte nel periodo che va dal 10 dicembre al 6 gennaio».

Spegnimento delle luci natalizie alla una di notte? «Sì, in effetti non esiste un ente che controlla e spesso le luci restano accese anche tutta la notte, ma i cittadini che dovessero essere infastiditi da luci accese oltre l’orario previsto (non solo quelle natalizie e non solo in questo periodo dell’anno – ndr) possono far valere le loro ragioni presso il Comune o eventualmente il Cantone », spiega il coordinatore di Dark-Sky, secondo il quale però «Il vero problema sono le illuminazioni notturne che durano tutto l’anno e che hanno conseguenze sull’ecosistema, sulla salute delle persone, sul paesaggio e sulla possibilità di vedere le stelle.

A livello svizzero sono stati fatti dei passi avanti contro l’inquinamento luminoso, in Ticino invece resta ancora molto da fare, anche a livello di Comuni: basti pensare al recente annuncio di Locarno che, proclamandosi comune dell’energia, vuole sostituire tutta l’illuminazione con i Led, cosa che peggiorerebbe la situazione disperdendo ulteriore luce.

Il problema dei Led, oltre che spingere ad illuminare di più per il loro bassissimo consumo energetico, è che hanno un maggiore impatto a livello di inquinamento luminoso.

È stato calcolato che se tutte le luci artificiali del pianeta fossero sostituite con Led freddi il grado di luminescenza del cielo notturno sarebbe più che raddoppiato».

Cosa possiamo fare noi comuni cittadini, nel nostro piccolo, per limitare l’inquinamento luminoso? Innanzitutto valutare la necessità: perché e cosa voglio illuminare? Poi illuminare sempre dall’alto verso il basso e schermare la luce in modo che illumini solo dove necessario, evitando inutili dispersioni di luce verso il cielo o l’ambiente circostante (con relativa inutile dispersione di energia), scegliere dei led caldi piuttosto che quelli freddi e, ad un certo orario, spegnere la fonte luminosa o mettere dei sensori di movimento che fanno sì che si accenda solo se passa qualcuno.

Più luce non significa più sicurezza

Molti impianti di illuminazione esterna hanno lo scopo di aumentare la sicurezza

Le persone e gli oggetti possono essere identificati più facilmente, gli eventuali pericoli vengono riconosciuti per tempo e i reati evitati grazie alla luce accesa improvvisamente da sensori a raggi infrarossi

Tuttavia, la certezza di vederci bene comporta a volte una maggiore disponibilità ad esporsi a rischi, e il comportamento non è più adeguato alla situazione notturna

Anche la doppia illuminazione delle facciate con lampioni e impianti di illuminazione oppure l’illuminazione di molte strade ed edifici tra le 2 e le 5 non forniscono sempre una maggiore sicurezza

(da «Prevenzione delle emissioni luminose Raccomandazioni», a cura dell’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio, 2005).

veronica.galster@nullareaonline.ch

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Radio3i – Quando più che natale sembra…carnevale! Dark-Sky prosegue la sua battaglia all’inquinamento luminoso

Il problema non riguarda soltanto il periodo natalizio. Ci sono sempre più luci e sempre più potenti. Un tasto dolente per l’ambiente e anche per la salute.

2016-12-15_radio3iiiIl dibattito si è riaperto proprio nel periodo in cui molti si sbizzarriscono con le luci di Natale.
In generale possiamo dire che ci sono alcune regole da rispettare, soprattutto per non infastidire il vicinato.
Di questo e altro ne abbiamo parlato con Stefano Klett di Dark-Sky sezione Ticino.

20minuti – Luminarie: c’è chi ne vuole di meno

LUGANO: Luminarie mai così a buon mercato.

e_luci_di_ascona-_tipressI ticinesi quest’anno oceanospenderanno 860mila franchi in tutto per le bollette natalizie, secondo SvizzeraEnergia. Meno della metà rispetto al 2010.
Il merito? «È delle luci al Led, che consumano di meno» spiega l’esperto. Attenzione però all’inquinamento luminoso.

L’associazione Dark-Sky avverte: «In rapporto agli abitanti, il Ticino è il Cantone più illuminato di notte». E chiede ai Comuni più controlli.
Il Ticino si illumina per il Natale, si sbizzarrisce, scatta la competizione fra vicini di casa, e su tio.ch parte oggi la gara a chi scova le luminarie più grandi, più colorate, più strane (inviateci le vostre foto a cronaca@nulltio.ch, le pubblicheremo).

Per ora, il premio per la decorazione più curiosa se lo aggiudica il club Oceano di Grancia: immagini della facciata del noto locale a luci rosse con luminarie “in versione sexy” stanno facendo il giro del web.
Un «doppio senso divertente » che, spiega la direzione, «non ha creato fi nora alcun problema alle famiglie» e nemmeno agli automobilisti della vicina A2: «In ogni caso abbiamo tutte le autorizzazioni » precisano i titolari.

Non tutti possono permettersi un impianto del genere, chiaro.
Ma i ticinesi si danno da fare. Spendono di meno e illuminano di più: se nel 2010 i consumi di energia per decorazioni natalizie nel nostro Cantone erano stati di 2 milioni di franchi, quest’anno la cifra scenderà a 860mila franchi se- «Tante luci, pochi controlli» condo una stima elaborata per tio.ch-20minuti da SvizzeraEnergia. Meno della metà.

«Merito della diffusione delle luci Led, che consumano di meno» spiega l’esperto della Supsi Nerio Cereghetti. La luminosità pre-natalizia, però, non piace a tutti. Anche in Ticino non è mancato chi, nei giorni scorsi, si è rivolto al Dipartimento del territorio per informarsi sulle restrizioni previste dalla legge. Nessun reclamo né cause legali (finora).
«Trattandosi di impianti temporanei, è facile immaginare soluzioni di compromesso soddisfacenti sia per il reclamante che per il proprietario della luminaria » spiega Sergio Kraschitz dell’Uffcio della prevenzione dei rumori.

Basta rispettare gli orari consentiti: dalla 1 di notte alle 6 del mattino luci spente, lo impone una legge federale anche se «purtroppo quasi nessuno controlla che venga rispettata» fa notare Stefano Klett di Dark-Sky Switzerland, sezione Ticino.

L’associazione, che da sempre si batte contro l’inquinamento luminoso, lunedì ha scritto al Municipio di Melide per protestare contro l’accensione di un mega- faro sulla pista di Melide Ice.

«I Comuni dovrebbero vigilare sull’osservanza delle regole, ma sul tema c’è ancora poca sensibilità» continua Klett.
«Siamo di gran lunga il Cantone più illuminato della Svizzera in rapporto agli abitanti.
È questione di mentalità. Nessuno vuole rovinare il Natale, ma attenti ad esagerare».

DAVIDE ILLARIETTI

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RSI Rete Uno – Inquinamento luminoso e illuminazioni natalizie: facciamo luce

la consulenzarete_uno
con Antonio Bolzani

luminarie_nataleI grandi consumi di energia elettrica nel mese di dicembre sono causati in gran parte dalle illuminazioni natalizie: ghirlande luminose, stelle, fiocchi di neve, cascate di lucine e di renne, babbi natali luminosi e altre varie luminarie che si accendono e si spengono in continuazione sui balconi e nei giardini di moltissime case e nei negozi. Inoltre ci sono tutte le luci natalizie pubbliche accese sulle piazze e sulle strade dei paesi e delle città che si aggiungono ai molti pannelli luminosi pubblicitari presenti in tutto il territorio.Un’infinità di luci sgargianti, insomma, che in questo periodo, considerata la quantità di luci natalizie appese ovunque, rasenta spesso l’esagerazione e la pacchianeria.
Ma quanto consumano in realtà le luci natalizie?
Sempre più spesso le lucine funzionano a LED e quindi consumano meno corrente, non si surriscaldano e durano molto a lungo. Una catena luminosa tradizionale a incandescenza consuma 30 watt circa, mentre la stessa catena a LED soltanto 3 watt. È vero che i prodotti a LED sono un po’ più cari, ma consumano fino a dieci volte di meno. Tanto per rendere l’idea, durante tutto il periodo natalizio, una decorazione a LED consuma meno corrente di quanta ne richiede la preparazione dell’arrosto di Natale.Ma in realtà, quanto fanno risparmiare le catene luminose a LED? Le catene di luci a LED consumano fino a 10 volte meno delle lampadine alogene o a incandescenza tradizionali e inoltre durano molto di più e non si surriscaldano. Il consumo di corrente di tutti i prodotti dovrebbe essere indicato sulla confezione. Oltre che sui consumi di elettricità, nella trasmissione odierna facciamo il punto sull’inquinamento luminoso in generale, sulle norme che regolano le luci esterne dei privati e quelle dei Comuni e sull’impatto che tutte queste luci hanno sugli animali.Ospiti del programma:Stefano Klett, coordinatore di Dark-Sky Svizzera Sezione Ticino www.darksky.ch/ti
Sergio Kraschitz, collaboratore scientifico dell’Ufficio della prevenzione dei rumori della Divisione dell’ambiente del Dipartimento del territorio
Marzia Mattei-Roesli, biologa e responsabile del Centro protezione chirotteri Ticino.

» 5.12.2016 RSI la consulenza (online)

Corriere del Ticino – Troppa luce di notte mette a repentaglio la salute di molte specie

cdt_09La luce può essere anche una barriera e nociva alla salute: se per molti, ad esempio, l’inquinamento è qualcosa che scaturisce dallo sversamento di sostanze tossiche o di materiale pericoloso, pochi si immaginerebbero che possa essere collegato alla luce.

Se il troppo stroppia, la nostra società ci è riuscita pure con l’illuminazione notturna, tanto da provocare danni anche seri sia agli esseri umani, sia alla natura.

Durante la serata a dir poco «illuminante » organizzata lunedì scorso a Vezia dall’associazione Dark-Sky Switzerland, il vicepresidente Stefano Klett, il collaboratore scientifico della Sezione cantonale protezione aria, acqua e suolo Sergio Kraschitz e la biologa Marzia Mattei-Roesli hanno presentato un quadro piuttosto preoccupante della situazione odierna e la previsione dell’inquinamento luminoso.

Da una parte aumentano gli studi che correlano la mancanza di un buio ristoratore a problemi di salute nelle persone.

Dall’altra però anche agli animali, la nostra voglia di trasformare in «giorno» la notte crea gravi scompensi: «Può sembrare strano, per chi ha osservato i pipistrelli volteggiare sotto i lampioni a caccia di insetti, sentire che una strada illuminata può diventare una barriera insuperabile.

Specie diverse possono reagire in modo opposto » spiega Marzia Mattei-Roesli, responsabile del Centro protezione chirotteri Ticino.

«Inoltre, quando una colonia di pipistrelli si trova in un edificio, l’illuminazione di una o più facciate può restringerne la mobilità, costringendoli a usare solo le entrate e le uscite rimaste al buio.

Oppure, se a causa della luce i pipistrelli si involano più tardi e rientrano prima, questo ne limita il periodo a disposizione per nutrirsi.

A volte bastano pochi accorgimenti, come una schermatura, per risolvere il problema.

Purtroppo è proprio il fatto che l’illuminazione non venga ancora recepita come una possibile fonte di problema a porre l’ostacolo maggiore».

Preoccupante è la scoperta che le radiazioni blu dei nuovi LED «freddi» influenzano negativamente gli animali.

Queste radiazioni sono quasi impercettibili però, come si è visto nel caso di smartphone e tablet, possono incidere anche negativamente sul sonno delle persone.

Proprio questa luce potrebbe, se tutte le fonti di illuminazione attuali venissero equipaggiate con LED «freddi», eliminare anche le zone buie ancora esistenti e di conseguenza cancellare le stelle in cielo, di vitale importanza ad esempio per gli uccelli migratori.

I consigli sono dunque di illuminare il meno possibile e solo dove è necessario, seguendo le indicazioni della Società svizzera ingegneri e architetti (norma SIA 491).

B.j.

» 2016-11-10 Corriere del Ticino p. 36 (pdf)