Rete UNO – Millevoci: Mi illumino di… led?

C’è chi le vorrebbe dappertutto dentro e fuori dalla propria abitazione per ragioni estetiche, chi invece le vorrebbe in ogni strada e crocicchio in nome del risparmio energetico. C’è poi chi, invocando l’inquinamento luminoso, ritiene che l’illuminazione con lampade LED sia una scorciatoia troppo facile. Light Emitting Diode (diodo a emissione di luce) è questo il significato dell’acronimo diventato ormai di uso comune. Ma perché se ne parla tanto? Cosa si cela nell’ombra della fredda luce (o tiepida, a dipendenza del tipo) che ha ormai spodestato le vecchie lampade a mercurio? Viviamo un’epoca di luce perenne e più la tecnologia avanza meno ci costa illuminare a giorno strade, luoghi pubblici e monumenti. Al di là delle ovvie ragioni di sicurezza e di fruibilità dei luoghi in cui la luce è indispensabile, quali sono le ragioni di chi avanza perplessità sul modo di illuminare gli spazi aperti? Basterà la tecnologia LED a mettere tutti d’accordo o sarà invece una nuova sfida tra chi vuole che la notte sia buia e chi invece la vuole luminosa e “sicura”?

TIO/20Minuti:Usate le lampade LED, ma quelle a luce “calda”

È l’appello ai principali Comuni ticinesi lanciato da Dark-Sky: «La tonalità “fredda” porta a un aumento dell’inquinamento luminoso»

Il Luganese è più luminoso di Berna: A Lugano il problema dell’inquinamento luminoso è stato di recente affrontato anche dai Verdi, che sulla questione hanno inoltrato un’interrogazione all’Esecutivo cittadino. I firmatari dell’atto consiliare sottolineano che l’agglomerato urbano di Lugano (che conta 151 000 abitanti) è più luminoso di quello di Berna (410 000 abitanti). Al Municipio si chiede dunque quali misure si stiano prendendo per evitare un aumento dell’inquinamento luminoso.

LUGANO – Gli agglomerati urbani sono sempre più luminosi per colpa delle lampade LED. Anche in Ticino, dove svariati Comuni stanno adottando la nuova tecnologia per l’illuminazione pubblica. È per questo che di recente la sezione ticinese dell’organizzazione Dark-Sky ha inviato un appello alle autorità dei principali centri urbani del nostro cantone: «Il LED con una tonalità di luce “fredda” è dannoso e quindi da evitare». Sì, perché nella maggior parte dei casi le lampade LED adottate emettono una luce che presenta una componente blu molto più intensa del solito. «Si tratta di una tonalità dannosa per la natura, poiché si trasmette più facilmente nell’atmosfera» ci spiega Stefano Klett di Dark-Sky. «Si registra dunque un aumento dell’illuminazione – continua – che disturba gli animali notturni ma anche il ritmo sonno-veglia dell’essere umano».

Invito alla riflessione – L’introduzione della tecnologia LED è ancora in corso, quindi l’organizzazione invita alla riflessione: «Non vorremmo che, pur riducendo i consumi, si aumentasse la quantità di luce dispersa nell’ambiente» si legge nella lettera indirizzata ai Comuni. «Sul territorio di Lugano – ci dice ancora Klett – quasi tutti i LED sono a luce “fredda”, hanno fatto meglio a Orselina dove hanno optato per l’alternativa “calda”».

Una questione di efficienza – Ma per quale motivo la scelta cade piuttosto sui LED che emettono tonalità blu? «Riteniamo che sia una questione di mercato. Inoltre, questo tipo di lampada è leggermente più efficiente di quelle a luce “calda”. Ma solo leggermente» afferma l’esperto.

Alpi sempre più luminose – Il problema è che la luce blu risulta visibile a decine, se non a centinaia, di chilometri di distanza. L’introduzione di tale tecnologia su tutto il territorio porterebbe dunque a un forte aumento dell’inquinamento luminoso. Lo dimostra il nuovo atlante mondiale dell’illuminazione artificiale del cielo notturno del ricercatore Fabio Falchi: con un passaggio completo al LED bianco neutro, ampie zone in Svizzera risulteranno ulteriormente illuminate dalla luce artificiale e il limite minimo rispetto alla luminosità naturale nelle Alpi aumenterà dall’attuale 8% al 32%. Nelle città più illuminate, si parla invece di un incremento dall’odierno 1’020% al 2’050%.

L’inquinamento luminoso allo stato attuale.
La sostituzione di tutte le luci esterne con LED “freddi” porterebbe, rispetto al 2015, a un raddoppiamento della luminosità.
I LED a luce “fredda” sono poco più efficienti di quelli a luce “calda”.

 

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ETiConforma paper: Grazie ai LED anche nelle zone di montagna il cielo presto scomparirà

Stefano Klett
Vice-Presidente Dark-Sky Switzerland

L’importanza di salvaguardare il cielo stellato Al primo approccio, per rapporto ad altri problemi sembra un problema poco rilevante. Cosa, la luce inquina? Ma da quando in qua? Ma se la colonizzazione dei LED freddi continua, un aumento repentino dell’inquinamento luminoso, anche nelle zone meno colpite da questo fenomeno, sarà inevitabile. Il motivo è da ricercare dal fatto che i LED utilizzati oggi hanno una tonalità di luce molto fredda che tende verso il BLU. Il BLU si disperde più facilmente nell’atmosfera, proprio per questo motivo il cielo diurno è BLU. Di conseguenza la luce di queste lampade risulta visibile a centinaia di chilometri di distanza.

La luce ricca di BLU è assolutamente da evitare

Oltre ai problemi citati in precedenza, ci sono diversi studi che dimostrano che la maggior parte degli esseri viventi (uomo, animali e piante) sono molto più sensibili alla luce BLU e che sono parecchi i problemi creati alla natura dai LED freddi. Le mappe dell’inquinamento luminoso, mostrano: una (tinyurl.com/CHIL2015) la situazione dell’inquinamento luminoso nel 2015 (luminanza artificiale del cielo in rapporto a quella naturale) la seconda (tinyurl.com/CHIL2015LED) è una simulazione che mostra cosa succederebbe se dovessimo sostituire tutte le luci con LED freddi. Dalla simulazione si vede bene, che le zone con il cielo più buio nelle nostre montagne sparirebbero e che in tutte le zone si assisterebbe ad un aumento impressionante della luminanza del cielo.

Le città ticinesi sono le più luminose

Se si confrontano alcune città, sulla mappa dell’inquinamento luminoso Svizzera (www.darksky.ch/ti), si vede chiaramente che a parità di abitanti, le città ticinesi risultano essere più luminose che in svizzera tedesca. Confrontiamo Lugano a S. Gallo oppure Bellinzona e Locarno con Coira, la differenza è impressionante, ma questo vale per tutte le località. Sarebbe ora che anche in Ticino ci si impegnasse per fermare questo continuo aumento di luce inutile.

Quindi?

Quindi è assolutamente necessario che il cantone e i comuni impongano il rispetto delle “linee guida cantonali per la prevenzione dell’inquinamento luminoso” (2007) e della Norma SIA 491 (Società degli ingegneri e degli architetti). E che si imponga un utilizzo di LED caldi con temperature inferiore ai 3’000 K, come è del resto il caso per l’utilizzo dei LED per casa. Verificate personalmente il valore in “K (Kelvin)” delle lampadine che trovate nei supermercati, hanno una temperatura di 2’700 K, perché? Installare lampade LED calde anche per l’illuminazione esterna oggi è possibile

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RSI RETE UNO – Lugano è “troppo luminosa”

Lo sostengono i consiglieri comunali dei Verdi, secondo cui bisognerebbe seguire piani come quello di San Gallo

rsiLa luminosità di Lugano per alcuni è eccessiva, tra cui i consiglieri comunali dei Verdi, che in un’interrogazione lugano_illuminata_di_notteal Municipio hanno sottolineato come l’agglomerato produca molto più inquinamento luminoso rispetto ad altre città come San Gallo o Berna.

Le argomentazioni sono varie, dai costi troppo elevati previsti per l’illuminazione nel 2017, circa 2 milioni, al fatto che l’inquinamento luminoso può avere effetti negativi sulla salute delle persone, sull’inquinamento e anche sulla sicurezza.

“Chiediamo alla città di Lugano di riflettere sulla problematica dell’inquinamento luminoso e tentare di capire quali interventi possono essere fatti per ridurlo, in base anche ai numerosi esempi virtuosi presenti in Svizzera”, ha affermato il consigliere comunale Nicola Schoenenberger.

Le Aziende industriali di Lugano (AIL) sostengono invece che l’illuminazione della città sia appena stata risanata, in modo da ridurne le emissioni, e che durante le ore notturne gli impianti pubblici hanno un flusso ridotto.

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Libero pensiero – La Luce del divino Inquina

Le luci natalizie oggi hanno più aspetti in comune con Las Vegas rispetto al cosiddetto Santo Natale.

Chi, di notte (e non solo nel nostro Paese), si sposta sul territorio incontra numerose chiese, campanili, croci e altri simboli religiosi illuminati.
Per i credenti il dio è dappertutto, ma le varie comunità di fede devono comunque farsi notare e marcare presenza anche a distanza! Ne ho parlato con l’amico Stefano Klett, vice presidente svizzero e responsabile della sezione ticinese dell’associazione DARK-SKY Switzerland.
LP Stefano, cos’è DARK-SKY Switzerland?
DK DARK-SKY Switzerland, associazione costituita ai sensi dell’art. 60 e seguenti del Codice Civile Svizzero, è nata venti anni or sono con lo scopo di preservare l’oscurità naturale del ciclo notturno dall’inquinamento luminoso, cioè l’illuminazione artificiale del cielo notturno. L’intento è di fare interventi mirati ed efficienti sull’illuminazione esterna, sensibilizzando la popolazione e i politici su questo problema. La sezione ticinese esiste dal 2004 e collabora con la Società Astronomica Ticinese.
LP Come ti sei avvicinato a quest’associazione?
DK A livello amatoriale sono un appassionato dell’osservazione dell’universo e mi son reso conto delle sempre maggiori difficoltà nel praticare quest’attività a causa di troppa presenza di luce artificiale. La voglia di andare più a fondo nella ricerca di una soluzione del problema mi è stata data da un radiogiornale della Radio della Svizzera Italiana, trasmesso nell’ormai lontano 2002. Fra i temi trattati vi era quello del tentativo italiano di promulgare una legge contro l’inquinamento luminoso.
Mi ricordo bene, ancora con un certo sgomento, che il conduttore radiofonico introdusse l’argomento con: “Adesso ci occupiamo di una cosa curiosa” e terminò il servizio dicendo, “Ci mancherebbe che ci privassero delle decorazioni natalizie”.
Da quel momento ho deciso di dedicarmi sempre più all’argomento e non c’è voluto molto per capire che gli effetti dell’inquinamento luminoso vanno ben oltre alla difficoltà di un’osservazione astronomica.
Ci sono aspetti psicologici che fan sì che il non vedere l’universo, che circonda tutti noi, ci fa credere di essere più unici e importanti di quello che realmente siamo, cioè briciole nel cosmo.
Ma ci sono anche effetti molto più pratici e concreti come i problemi reali causati alla fauna e alla flora, i problemi comprovati alla salute pubblica (bisognerebbe leggere un recente annuncio fatto dall’American Medical Association sugli effetti negativi al nostro benessere dei LED freddi, ricchi di luce blu), i problemi di spreco energetico e di non rispetto della bellezza del paesaggio.
LP Cosa pensi delle illuminazioni notturne di edifici e altri oggetti religiosi?
DK Premetto che tutta l’illuminazione esterna è complice di un inquinamento luminoso: quella stradale (pubblica e privata), quella commerciale ed anche quella dei monumenti.
Anche per le chiese e gli altri simboli riferentesi alla religione penso che abbiamo assistito al “gioco” del chi illumina di più! Se la chiesa di un paese è illuminata, anche la parrocchia del Comune vicino decide di dar luce, magari con maggiore potenza, alla propria.
Non ho dati precisi, ma ritengo che sia una tendenza sicuramente in crescita.
Comunque si vigila in tal senso e mi permetto di citare un esempio nostrano in merito al rispetto del modus vivendi della fauna: in una chiesa del Bellinzonese, l’intervento di un’associazione per la tutela dei chirotteri (i pipistrelli) è riuscita a far spegnere un proiettore dell’edificio di culto che impediva l’entrata di questi animali nel loro rifugio, ormai naturale, situato nel campanile.
Gli altri simboli, come per esempio le croci negli abitati o sulle montagne, sono iper-illuminati grazie anche alla relativamente nuova tecnologia LED.
Per non parlare poi dell’illuminazione natalizia che, mi chiedo sempre, cosa abbia a che fare con la festività! Penso che un cattolico dovrebbe sentirsi offeso nel vedere commercializzata una festa con tutt’altro significato.
Le luci natalizie oggi hanno più aspetti in comune con una Las Vegas rispetto a quello che è chiamato il Santo Natale.
LP V’è differenza nell’abuso di luci sul territorio nazionale?
DK In generale abbiamo rilevato che la situazione dell’inquinamento luminoso a sud delle Alpi è ben peggiore che al nord: se confrontiamo l’agglomerato LA LUCE DEL DIVINO INQUINA di giovanni barella LE LUCI NATALIZIE OGGI HANNO PIÙ ASPETTI IN COMUNE CON LAS VEGAS RISPETTO AL COSIDDETTO SANTO NATALE.
Libero Pensiero 01– 02 – 03 — 2017 di Berna, costituito da 411 mila abitanti, con quello di Lugano, di 151 mila abitanti, vediamo che la macchia dell’inquinamento luminoso provocata da Lugano è superiore a quella di Berna.
E l’illuminazione di San Gallo, con 166 mila abitanti, produce una macchia inferiore a quella di Locarno, con solo 55.5 mila abitanti.
Fuori dai confini nazionali, per esempio in Francia, ci sono delle cittadine che hanno capito una semplice equazione: riducendo l’illuminazione notturna adagio adagio sono diminuiti anche i rumori molesti.
LP Dark-Sky cosa fa per, se non proprio eliminare, almeno limitare queste esagerazioni?
DK Spesso i cittadini ci segnalano degli abusi e noi li aiutiamo, tramite la nostra consulenza, a rendere attenti i Municipi sulla necessità del rispetto di 5 punti fondamentali, definiti dalla norma 491 della Società svizzera degli Ingegneri e Architetti, e cioè:
  1. Necessità: illuminare solo ciò che è necessario illuminare.
  2. Orientamento: dirigere la luce verso il basso.
  3. Controllo direzione luce: controllo preciso con una schermatura.
  4. Luminosità: illuminare gli oggetti solo con la luminosità minima necessaria.
  5. Regolazione della luce: rispettare il periodo di quiete notturna attraverso lo spegnimento o l’utilizzo di sensori di movimento.
Se gli Esecutivi non danno riscontro positivo, supportiamo il cittadino che desidera rivolgersi ad un’istanza superiore: il Consiglio di Stato e, se il caso, il Tribunale federale.
Purtroppo, e non raramente, contro una decisione negativa del Municipio necessita un ricorso al TF, il quale da ragione a chi vuole limitare l’illuminazione, semplicemente perché le norme già ci sono, anche se poco applicate.
LP Cosa siete riusciti ad ottenere finora?
DK Grazie al nostro lavoro il Tribunale federale, con sentenza del 2012, ha sancito che l’intensità di luce di una stazione FFS deve essere adattata ai bisogni reali con luce confinata dove c’è bisogno, mentre con una sentenza del 2013 ha stabilito che l’illuminazione natalizia deve essere spenta entro le 22.00, con eccezione dalla prima settimana dell’Avvento fino al 6 di gennaio, periodo durante il quale può rimanere accesa fino alle ore 01.00.
Venerdì 18 novembre scorso abbiamo invece ricevuto la risposta all’opposizione che Dark-Sky Switzerland ha fatto in merito all’illuminazione della chiesa di Porza: il Comune ha deciso comunque di illuminare l’edificio religioso, ma nel rispetto dalle condizioni emanate dal Dipartimento del Territorio ticinese.
In pratica con un impianto schermato, con intensità d’illuminazione limitata al minimo indispensabile, nel periodo che va dall’imbrunire alle ore 22.00 e dalle ore 06.00 all’alba, senza possibilità di luci artificiali decorative sul terreno, com’era previsto da progetto originale.
Inoltre ricordo anche che nel 2005 abbiamo ottenuto dall’Ufficio federale dell’Ambiente la pubblicazione delle “Raccomandazioni per la prevenzione delle emissioni luminose”; nel 2007, da parte del Canton Ticino, la pubblicazione delle “Linee guida per la prevenzione dell’inquinamento luminoso”; nel 2013, da parte della SIA, società citata prima, la norma 491 “Prevenzione delle emissioni di luce esterne inutili”.
Vanno ricordate anche diverse Ordinanze comunali a tutela di “una notte il più possibile naturale”: cito i Comuni di Coldrerio, Morbio Inferiore, Mendrisio, Caslano, Taverne-Torricella, Sant’Antonino, Arbedo- Castione, Lumino e Biasca.
LP E non sarebbe male che altri grandi Comuni, per esempio come Lugano, che già hai citato, si adeguassero a principi più naturali.
L’attività che svolge l’associazione che rappresenti è indubbiamente interessante e a beneficio di una vita meno frenetica.
Dove e a chi rivolgersi se si volesse partecipare a questa crociata per una luce di qualità?
DK Indubbiamente sarebbe di buon auspicio un numero di aderenti superiore, semplicemente poiché “più si è, più si ottiene”. Gli interessati possono prendere contatto con me scrivendo a ti@nulldarksky.ch.
Grazie Stefano per la piacevole chiacchierata, che termino parafrasando un detto di Robert Ingersoll (1833-1899), avvocato e veterano della guerra civile americana, leader politico e famoso oratore durante l’età dell’oro, soprannominato “il grande agnostico”: ciò che non sappiamo della Natura è grazie ad un Dio troppo illuminato. LP
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