gazetta svizzera – Ci stiamo abbagliando con troppa luce e i LED sono una pessima soluzione…

Gli esperti di Cielobuio e Dark Sky, con in testa il fisico Fabio Falchi, esortano a cambiare direzione

gsLugano – “E la luce fu”, dalla genesi, la luce quale essenza stessa della spiritualità, non solo cristiana. Ma ben altra luce si sta riversando sul globo, su di noi, su piante e Animali: non quella proveniente dall’energia cosmica bensì dall’uomo. Luce artificiale immessa per utilità, per comodità, per divertimento. Per illuminare strade, quartieri, far funzionare strutture e apparecchiature, necessarie per la salute e la sicurezza.
Il risvolto negativo della “nostra” luce è il suo inutile eccesso: siamo invasi da illuminazione artificiale dispendiosa e dannosa. Lo dicono da anni gli studi scientifici e lo ribadisce il nuovo Atlante mondiale dell’inquinamento luminoso, realizzato da un gruppo di ricercatori internazionali guidato dal fisico Fabio Falchi, primo Autore.
Sia le autorità, sia noi cittadini, progettiamo e scegliamo l’illuminazione – pubblica e privata in modo errato: campi di calcio con potentissimi fari e lampioni che spargono luce in alto, musei e chiese illuminate tutta la notte, così come i centri commerciali con i loro parcheggi, le discoteche fuori città e tutti i luoghi di divertimento turistico. Una tale brillanza che dal basso raggiunge il cielo riesce a stordire e depistare stormi di volatili esausti, le piante non trovano riposo, le stelle spariscono.
E ora… arriva anche Natale, festività che dovrebbe ricordare la povera nascita di Gesù bambino, adornato della sola stella cometa, oggi invece sopraffatta dai bagliori emanate dall’albero di Natale, a rischio incendio per la quantità di luci e lucette di dubbia provenienza, le stesse che contornano ringhiere, grondaie, finestre e pareti della casa. Questa moda tutta americana della gara a chi illumina di più il Natale ha preso piede in Svizzera e in Italia, è uno dei business demenziali più in voga che diverte grandi e piccini. Che senso ha? Quali valori esprime una simile luminaria? Attraverso la “tomografia dell’inquinamento luminoso” Fabio Falchi dimostra quanto il Pianeta di notte sia invaso da brillanza artificiale.
Oltre alle piante e agli animali, è stata dimostrata la dannosità della luce artificiale anche per l’uomo poiché ne altera i cicli cicardiani, limitando la produzione di melatonina regolatrice del ritmo sonno-veglia, favorendo stress, stanchezza e anche tumori.
L’83% della popolazione mondiale, oggi, vive sotto un cielo inquinato e nel gruppo dei G20, l’Italia, insieme alla Corea del Sud, è la nazione più inquinata in assoluto: non ha più una zona salva, nemmeno le Alpi e la Sardegna.
In Svizzera e nel resto dell’Europa il problema brillanza sta aumentando: tutti vogliono illuminare tutto sempre di più, qualunque cosa, persino il proprio albero in giardino con inconsapevole crudeltà.
Di fronte a tanto scempio di luce – e di denaro pubblico e privato – si è trovato un apparente rimedio, appoggiato anche da frange di ecologisti: le lampadine LED a risparmio energetico. La questione LED è assai seria, tanto che due importanti Associazioni da anni in collaborazione sull’inquinamento luminoso – l’italiana Cielobuio cui presiede lo stesso Fabio Falchi e la svizzera Dark Sky – hanno dato l’allarme: i LED efficienti non sono la soluzione, anzi «raddoppieranno presto l’inquinamento luminoso».
Il nuovo Atlante sta facendo discutere a livello internazionale perché scopre la balordaggine del LED, come spiega a Gazzetta Svizzera Falchi: «La gran parte dell’inquinamento luminoso è dovuta al pubblico e al“grande” privato (industria e commercio). Il singolo, la gente, può fare molto per sensibilizzare i politici a livello locale affinché non rimangano abbagliati, letteralmente, dagli uomini del marketing degli illuminatori/ inquinatori. In particolare ora: stiamo assistendo ad un cambio repentino di tecnologia verso quella a LED, percepita dalla gente come ecologica. Invece, per come viene usata oggi, a parità di illuminazione, genera molto più inquinamento luminoso. Stiamo correndo il pericolo di buttare al vento l’occasione di rinnovare in maniera più sostenibile l’illuminazione pubblica. L’aumento di efficienza rischia, come sempre è avvenuto in passato per l’illuminazione, di far aumentare i consumi e, conseguentemente, l’inquinamento luminoso ancora di più». E all’interno delle nostre case? «Guardando agli effetti sulla salute, consiglio di usare il minimo indispensabile di luce, di scegliere lampade LED con temperatura di colore più bassa possibile (2700 K o meno, tonalità calda), di installare app che tolgano la parte blu dagli schermi dei tablet e smartphone (es. Twilight) e dai PC (es. Flux) quando tramonta il sole».
Noi, gente comune, cosa possiamo ancora fare, a cominciare dalle nostre scelte d’acquisto e comportamenti per contrastare l’inquinamento luminoso e il falso rimedio dei LED? Lo chiediamo al vice presidente Dark Sky Svizzera, l’ing. Stefano Klett: «Possiamo riflettere sul reale bisogno di illuminare giardini, piante, facciate. Spesso l’illuminazione LED viene venduta come ecologica perché, a parità di luce, consuma molto meno. Ma il marketing di chi vende LED induce allo stesso modo a raddoppiare anche le istallazioni. Ricordo da bambino, avevamo all’esterno un albero di Natale illuminato con a mala pena 6-7 lampadine, ora si vedono alberi natalizi che sembrano usciti da Las Vegas. Oltre all’aspetto dell’inquinamento luminoso, mi chiedo cosa c’entrino queste illuminazione bianche fredde con il Natale. Esorto a limitare la quantità di luminarie lasciando anche spazio al buio e a spegnere l’illuminazione da un certo orario per esempio dalle 22.00».
Queste Associazioni fanno molto nei rispettivi Paesi: in Svizzera è stata varato un regola- mento per ridurre l’inquinamento da luce (SIA 491), in Italia si sono spinte leggi e ordinanze per regolamentare l’illuminazione in Lombar- dia, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio.
Un grido d’allarme forte e chiaro su cui tutti siamo chiamati a riflettere e a cambiare modo di agire, per lasciare il cielo come dovrebbe essere, buio.
lorefice.annamaria@nullgmail.com

» Ci stiamo abbagliando con troppa luce e i LED sono una pessima soluzione… (pdf)

 

ticinonews – Inquinamento luminoso potrebbe raddoppiare in Svizzera

Se tutte le illuminazioni esterne in Svizzera venissero equipaggiate di LED bianchi neutri, l’inquinamento luminoso potrebbe raddoppiare rispetto ai livelli del 2015.

A lanciare l’allarme, rivolto anche alle autorità, è Dark-Sky Switzerland, associazione che lotta contro questo tipo di fenomeni.

Inquinamento luminoso potrebbe raddoppiare in Svizzera

 

Corriere del Ticino – L’inquinamento luminoso potrebbe raddoppiare

Dark-Sky Switzerland lancia l’allarme: il passaggio totale ai LED bianchi neutri per l’esterno farà peggiorare la situazione

LANGNAU AM ALBIS (ZH) – Se tutte le illuminazioni esterne in Svizzera venissero equipaggiate di LED bianchi neutri, l’inquinamento luminoso potrebbe raddoppiare rispetto ai livelli del 2015. A lanciare l’allarme, rivolto anche alle autorità, è Dark-Sky Switzerland, associazione che lotta contro questo tipo di fenomeni.

 

L’opinione: Monteggio sotto una nuova luce con lampioni più ecosostenibili

La mia attenzione all’illuminazione pubblica nasce da una passione che coltivo da sempre: l’osservazione astronomica. Da quando ero bambino ad oggi mi sono visto privare di una buona parte del firmamento.

cdt_09La mia attenzione all’illuminazione pubblica nasce da una passione che coltivo da sempre: l’osservazione astronomica. Da quando ero bambino ad oggi mi sono visto privare di una buona parte del firmamento.

L’illuminare a dismisura è un atto egoistico umano, che guarda solo alla propria illusoria sensazione di sicurezza (è dimostrato che più luce non garantisce più sicurezza), senza prestare attenzione a ciò che disturba la natura. Già, perché l’illuminazione non deturpa «solo» il cielo notturno ma riduce gli habitat notturni di diverse specie andando ad alterare sia la fauna come la flora.

Questa problematica non la si risolve con i LED, come vogliono farci credere.

Apparentemente ci sono cose più importanti che la salvaguardia del buio, ma il rispetto per la natura comporta anche questa tematica che spesso viene dimenticata

È importante sapere che le amministrazioni comunali sono costrette a rimpiazzare le lampade al mercurio perché obsolete e oramai fuori legge.

Stiamo assistendo alla sostituzione sistematica di queste lampade con lampade dell’ultima generazione. Peccato però che il numero di lampioni stia aumentando (si vuole illuminare ovunque!). Troppo spesso vengono utilizzate lampade LED fredde che emettono luce blu (luce poco percettibile vicina all’ultravioletto), ossia luce altamente dannosa per l’ambiente. Anche la norma SIA 491, si raccomanda di evitare le emissioni verso il blu in special modo vicino alle zone naturali.

Non sto parlando di starsene al buio ma di utilizzare tecniche avanzate di illuminazione intelligente. Ha veramente senso illuminare a giorno per tutta la notte le vie deserte dei nostri villaggi? Basterebbe ridurre l’illuminazione al minimo per poi aumentarla se e quando ce ne sia bisogno.

Ci sono paesi che stanno adottando queste tecniche, la cosìddetta illuminazione intelligente.

I LED sono importanti, perché permettono una regolazione puntuale ed immediata della luce e quindi permettono appunto l’illuminazione intelligente, ma non sono indicati per un’illuminazione indiscriminata.

Qualunque sia la tecnologia scelta, occorre prima effettuare i passi pianificatori necessari (non però affidandosi direttamente alle aziende distributrice ed agli istallatori), come indicato dalle linee guida cantonali.

Mi piacerebbe veramente che il comune nel quale risiedo adotti una politica d’illuminazione più avanzata di quella che si sta implementando in tutto il resto del cantone, in modo da essere da esempio anche per molti altri comuni.

Stefano Klett
Candidato Area Centro Sinistra al Municipio di Monteggio

2016-03-26 Corriere del Ticino

 

LE LETTERE: Ridateci le stelle

Ho sempre provato una grande ammirazioneper le conoscenze che le anticheciviltà (Egizi, Mesopotamici, Greci,Arabi, Maya, Celti ed altri ancora) eranoriuscite a ottenere in campo astronomico,pur non disponendo di particolaristrumenti ottici (cannocchiali otelescopi). Avevano però un vantaggionon indifferente: a quel tempo la voltaceleste non era inquinata né da smog, né tantomeno dalle luci artificiali.

laregione_08Oggi l’osservazione del cielo notturnoad occhio nudo è praticamente impossibilese non in zone desertiche o adalta quota. Si stima che nei Paesi occidentali,a causa dell’inquinamento luminoso,il 95% della popolazione mondialeviva sotto un cielo notturno disturbato.Non parliamo poi del periodonatalizio, quando enti pubblici eprivati fanno a gara a chi illumina dipiù strade, piazze e edifici, spesso anchecon soluzioni esteticamente discutibili.L’inquinamento luminoso è perciò unproblema di attualità, anche se alcunilo sottovalutano o ne negano persinol’esistenza. A chi la pensa così va precisatoche l’illuminazione eccessiva nonè nemica unicamente degli astronomima, come dimostrato da numerose ricerchescientifiche, essa è pure nocivaper la fauna notturna, per la flora e ancheper l’essere umano, provocando, adesempio, disturbi del sonno (vedi ‘laRegione’del 3 marzo, pag. 32).Il problema è ben presente pure in Ticino,nonostante che nel 2007 l’Autoritàpolitica, sollecitata dall’associazioneDark-Sky e da atti parlamentari, abbiaemanato le “Linee guida per la prevenzionedell’inquinamento luminoso”. Inesse vengono proposte opportune indicazionisulle modalità di illuminazioneesterna e sugli accorgimenti da adottareper inquinare meno. Un passo quindinella giusta direzione ma ancora insufficientein quanto queste “Linee guida”,non avendo forza di legge, possono esserefacilmente aggirate.Paradossalmente un ulteriore problemasi sta profilando con l’introduzioneprogressiva di nuove tecnologie (Led esimili) che consentono di ridurre drasticamenteil consumo energetico dellelampade. Ottima cosa, a condizione chenon se ne deduca il falso teorema secondocui con il risparmio energetico sipossa illuminare di più. Sarebbe un graveerrore ma ho l’impressione che qualcunoci sia già cascato, in quanto è appuratoche l’illuminazione esterna, soprattuttonei centri urbani, continua adaumentare.A scanso di equivoci, ben venga il rifacimentodelle illuminazioni pubbliche eprivate con l’adozione di tecnologie abasso consumo, abbinato però al rispettodelle “Linee guida” ed evitando nelmodo più assoluto di aumentare laquantità di luce, anzi, se possibile, diminuendola.Non dimentichiamo unaverità assiomatica: la lampada che consumameno è quella spenta!E allora, visto che, grazie all’impegnoper il risparmio energetico, molti nostriComuni puntano lodevolmente a ottenere(se non l’hanno già ottenuto) il label “Città dell’energia”, sarebbe auspicabileche si approfitti dell’occasioneper emanare anche norme vincolantiper limitare l’inquinamento luminoso. Francesco Cavalli, Terre di Pedemonte

2016-03-11 LaRegione (pdf)