Commento sulla nuova Ordinanza per la prevenzione dell’inquinamento luminoso di Lugano

Mi è stato chiesto da più parti, cosa ne penso dell’ordinanza per la prevenzione dell’inquinamento luminoso di Lugano.

Trovate la notizia della pubblicazione dell’ordinanza sul sito di darksky.ch.

Credo che l’ordinanza municipale di Lugano, che è  ispirata a quella di Mendrisio, sia un passo importante per la riduzione delle emissioni di luce.

Le mie impressioni, in dettaglio:

  1. Il Municipio si autorizza a derogare il tutto (lo dice nell’Articolo 3.5 e 4.2) in per situazioni commerciali e particolari o altre situazioni particolari.
  2. In contrasto con la norma svizzera SN 486 491, indica (Articolo 3.3) che “le illuminazioni esterne di qualsiasi genere e le insegne pubblicitarie devono di regola essere spente dalle ore 24:00 fino alle ore 06:00“.
    Mentre la norma svizzera SN 486 491 (Sia) indica (Articolo 2.5.5): “Gli impianti devono funzionare esclusivamente quando necessario. Devono essere muniti di dispositivi per l’accensione. lo spegnimento e di temporizzalori. Per preservare la quiete notturna, è ragionevole rinunciare all’illuminazione di insegne pubblicitarie, vetrine, giardini, decorazioni e oggetti dalle 22.0O alle 6.00.
  3. Si prevede di adeguare degli impianti esistenti, su decisione del Municipio, solo nel caso di situazioni moleste  (Art. 5.2). Cosa si intende come moleste? Se disturbano la natura sono da ritenere moleste?
  4. Importante è l’articolo 3.2 che dice di voler “evitare di installare impianti di illuminazione nelle aree naturali”, cosa si intende sono le zone naturali? si intende fuori zona edificabile?
  5. Molto importante anche il divieto di posa e utilizzo degli sky-beamer (Art.3.1), deroghe permettendo.
  6. A Lugano, grazie all’aggregazione con Carona, risiede un’osservatorio astronomico, (Calina a Carona, è proprietà della città ed è gestito dall’associazione Astrocalina), strano che i primi interessati dall’ordinanza non siano citati. È curioso, che non si preveda alcun adeguamento a tutela particolare per l’osservatorio astronomico.

Dall’intervista al municipale, andata in onda sul Quotidiano RSI di venerdì 23 febbraio 2018, si percepisce che c’è una gran confusione, si parla di risparmio energetico ed economico, il che va benissimo, ma il municipale non fa alcun accenno alle emissioni di luce, fortunatamente ne parla poi l’ingegnere che si occupa di illuminazione pubblica.

Faccio notare, vedi immagine di copertina che la situazione delle emissioni di luce a Lugano è drammatica, rispetto ad altre realtà svizzere.

Da ultimo, spero vivamente che Lugano non si accontenti di delegare l’attuazione del piano della luce all’Azienda elettrica comunale (AIL), ma che si includa nel progetto anche chi ha una visione ambientale della problematica  delle emissioni di luce, come era stato fatto con il cantone nel 2006 per redarre le linee guida cantonali pubblicate nel 2007.

Bisogna assolutamente anche tener conto di problematiche come la temperatura dei LED da usare. I LED utilizzati dalle AIL attualmente sono freddi, contengono luce blu che si trasmette più facilmente nell’atmosfera e quindi inquina di più.

Visto quanto sopra, credo sia auspicabile una collaborazione con l’associazione Dark-Sky Switzerland.

Vice-Presidente Dark-Sky Switzerland
Stefano Klett

 

ETiConforma paper: Grazie ai LED anche nelle zone di montagna il cielo presto scomparirà

Stefano Klett
Vice-Presidente Dark-Sky Switzerland

L’importanza di salvaguardare il cielo stellato Al primo approccio, per rapporto ad altri problemi sembra un problema poco rilevante. Cosa, la luce inquina? Ma da quando in qua? Ma se la colonizzazione dei LED freddi continua, un aumento repentino dell’inquinamento luminoso, anche nelle zone meno colpite da questo fenomeno, sarà inevitabile. Il motivo è da ricercare dal fatto che i LED utilizzati oggi hanno una tonalità di luce molto fredda che tende verso il BLU. Il BLU si disperde più facilmente nell’atmosfera, proprio per questo motivo il cielo diurno è BLU. Di conseguenza la luce di queste lampade risulta visibile a centinaia di chilometri di distanza.

La luce ricca di BLU è assolutamente da evitare

Oltre ai problemi citati in precedenza, ci sono diversi studi che dimostrano che la maggior parte degli esseri viventi (uomo, animali e piante) sono molto più sensibili alla luce BLU e che sono parecchi i problemi creati alla natura dai LED freddi. Le mappe dell’inquinamento luminoso, mostrano: una (tinyurl.com/CHIL2015) la situazione dell’inquinamento luminoso nel 2015 (luminanza artificiale del cielo in rapporto a quella naturale) la seconda (tinyurl.com/CHIL2015LED) è una simulazione che mostra cosa succederebbe se dovessimo sostituire tutte le luci con LED freddi. Dalla simulazione si vede bene, che le zone con il cielo più buio nelle nostre montagne sparirebbero e che in tutte le zone si assisterebbe ad un aumento impressionante della luminanza del cielo.

Le città ticinesi sono le più luminose

Se si confrontano alcune città, sulla mappa dell’inquinamento luminoso Svizzera (www.darksky.ch/ti), si vede chiaramente che a parità di abitanti, le città ticinesi risultano essere più luminose che in svizzera tedesca. Confrontiamo Lugano a S. Gallo oppure Bellinzona e Locarno con Coira, la differenza è impressionante, ma questo vale per tutte le località. Sarebbe ora che anche in Ticino ci si impegnasse per fermare questo continuo aumento di luce inutile.

Quindi?

Quindi è assolutamente necessario che il cantone e i comuni impongano il rispetto delle “linee guida cantonali per la prevenzione dell’inquinamento luminoso” (2007) e della Norma SIA 491 (Società degli ingegneri e degli architetti). E che si imponga un utilizzo di LED caldi con temperature inferiore ai 3’000 K, come è del resto il caso per l’utilizzo dei LED per casa. Verificate personalmente il valore in “K (Kelvin)” delle lampadine che trovate nei supermercati, hanno una temperatura di 2’700 K, perché? Installare lampade LED calde anche per l’illuminazione esterna oggi è possibile

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Una nuova stazione di misura dell’inquinamento luminoso presso Giubiasco

Prima della fine dell’anno la stazione di rilevamento di Giubiasco è stata messa in rete, a 222 m s.l.m.

» Giubiasco (OASI)

Rete OASI
Rete costruita e gestita dal progetto OASI; per il Dipartimento del Territorio. Gli strumenti che rilevano l’inquinamento luminoso sono installati sulle stazioni permanenti della rete meteo. Altri strumenti sono installati sulle stazioni meteo mobili e vengono utilizzati per campagne di misura specifiche.

Dark-Sky Switzerland: La stazione in Giubiasco suttituisce la prima stazione che fu installata in Ticino (Camorino (DSS)).

 

Stazione del rilevamento in Monteggio di Dark-Sky Switzerland

Stefano Klett, nostro vice-presidente, ha messo in funzione una nuova stazione. La stazione di rilevamento si trova a Monteggio ad un’altitudine di 442 m s.l.m.

A partire dal 2010, l’Osservatorio ambientale della svizzera italiana (OASI) del Dipartimento del Territorio e l’associazione Dark-Sky Switzerland (DSS) gestiscono in comune una rete di rilevamento dell’inquinamento luminoso tramite il sistema informativo OASI. Lo scopo è di monitorare a lungo termine la situazione dell’inquinamento luminoso in Ticino e fornire un supporto allo studio di questo fenomeno.

» Monteggio (DSS)