Le ombre del gruppo LiSA sulle luci Led Terre di Pedemonte, alcuni cittadini si lamentano per il disturbo arrecato dalle luci dei lampioni TI-PRESS A me gli occhi Un’interrogazione del gruppo rossoverde LiSA al Municipio chiede spiegazioni al riguardo di questa problematica. I candelabri lungo le strade e nelle piazze in alcuni casi proiettano troppa luce e questo crea incomodi all’uomo e agli animali notturni.
di David Leoni
Hanno sostituito, nell’illuminazione pubblica, le vecchie lampadine tradizionali ai vapori di mercurio o sodio. Costituiscono l’alternativa a basso consumo energetico e la loro efficienza luminosa è nettamente migliore. Eppure, anche loro, le moderne lampadine al Led, presentano un inconveniente: quello, cioè, di contribuire all’inquinamento luminoso. Al maggior comfort visivo per pedoni e automobilisti fa dunque da contraltare la luce (un tantino fredda a detta di alcuni) che abbaglia le abitazioni circostanti. Ne vuole sapere di più al riguardo il Gruppo LiSA delle Terre di Pedemonte, il quale ha inoltrato al Municipio un’interrogazione. Sensibile alle problematiche ambientali, la compagine rossoverde a suo tempo ha salutato favorevolmente l’utilizzo di queste moderne lampadine. Tuttavia “la nostra percezione è però che si stia generando un nuovo problema, forse in parte ignorato dagli addetti ai lavori, ma chiaramente percepito dalla cittadinanza. Ci riferiamo all’evidente aumento della luminosità emessa dai nuovi candelabri, che risulta spesso essere sproporzionata rispetto agli effettivi bisogni e alle caratteristiche dei luoghi”. Da qui tutta una serie di precise domande all’esecutivo. In particolare a sapere se siano giunte lamentele da parte della cittadinanza; se la potenza di alcuni punti luce sia aumentata rispetto al passato; se l’autorità municipale ha studiato delle contromisure o meno. Inoltre LiSA domanda se Municipio e Ufficio tecnico siano al corrente degli interventi di sostituzione pianificati dalla Società elettrica sopracenerina (Ses) e se è vero che quest’ultima orienti le proprie scelte in base alle rimanenze di magazzino. Non da ultimo se sia possibile diminuire il fascio luminoso di alcuni lampioni (tra la mezzanotte e le sei del mattino queste lampade possono essere regolate in maniera tale da dimezzare il consumo), magari attraverso filtri per “affievolire” la potenza luminosa emessa che si trovano in commercio. Le nuove normative e la messa al bando delle vecchie lampade L’impiego delle lampadine al Led rientra nelle nuove direttive europee, fatte sue anche dalla Confederazione, che prevedono la messa al bando di lampade a vapori di mercurio. La Ses, nell’ambito del progetto federale “Prokilowatt” volto alla promozione dell’efficienza nel campo dell’elettricità, ha beneficiato di un contributo di 690mila franchi per ammodernare il parco illuminazione pubblico nel suo comprensorio di distribuzione. I Comuni partner, come le Terre di Pedemonte, hanno così approfittato dell’opportunità per procedere in questo senso. Nel ter- ritorio pedemontano vi sono diverse centinaia di punti luce. Di questi, fino a qualche anno fa, oltre un centinaio risultava non conforme alle direttive. D’intesa con la Ses, un’ottantina di candelabri (situati soprattutto ai lati della carreggiata nella campagna di Tegna) ha dunque potuto beneficiare di nuove tecnologie al Led. Grazie a questo primo intervento, si è potuto risparmiare parecchio in termini di kWh. La progressiva sostituzione delle vecchie lampade, intanto, procede. Per rimediare a questa situazione “paradossale”, si potrebbe anche ipotizzare di ridurre il numero di punti luce presenti negli abitati. Anche in questo caso, però, vi sono delle precise normative federali e cantonali da rispettare (per esempio per quanto riguarda l’illuminazione di incroci, attraversamenti pedonali ecc…). L’Amministrazione, in stretto contatto con la Ses, si è messa al lavoro per trovare una soluzione ottimale.
2017-09-19 LaRegione.pdf