TIO – Approvata l’Ordinanza per la prevenzione dell’inquinamento luminoso

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L’impiego eccessivo e la scarsa qualità degli impianti per l’illuminazione artificiale hanno effetti negativi sull’ambiente e sulla vita dell’uomo, generando uno spreco di energia

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LUGANO – Il Municipio, nel corso della sua seduta odierna, ha approvato l’Ordinanza municipale per la prevenzione dell’inquinamento luminoso. L’Esecutivo ha inoltre deciso di avviare i lavori per l’adozione di un Piano dell’illuminazione pubblica. L’obiettivo è promuovere una strategia di intervento mirata a ridurre le emissioni luminose e i consumi nell’ambito dell’illuminazione pubblica.

L’Ordinanza municipale (OM) disciplina la prevenzione dell’inquinamento luminoso: l’impiego eccessivo e la scarsa qualità degli impianti per l’illuminazione artificiale hanno effetti negativi sull’ambiente e sulla vita dell’uomo, generando uno spreco di energia.

Per prevenire l’inquinamento luminoso è tuttavia sufficiente attenersi ad alcuni semplici accorgimenti tecnici e prestare attenzione alla scelta e al posizionamento degli impianti. L’OM è volta in particolare a prevenire l’uso di illuminazioni inefficienti, moleste e dirette verso spazi dove l’illuminazione non è necessaria, come indicato nelle raccomandazioni dell’Ufficio federale dell’ambiente “Prevenzione delle emissioni luminose” del 2005 e nelle “Linee guida per la prevenzione dell’inquinamento luminoso” del 2007 della Sezione protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo del Dipartimento del territorio. La Città di Lugano, in collaborazione con le Aziende Industriali di Lugano (AIL), si impegna così a migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’illuminazione pubblica, impiegando le evoluzioni della tecnica nel settore.

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La Città ha inoltre deciso di dotarsi di un Piano dell’illuminazione pubblica. Il Piano è un importante strumento pianificatorio che fornirà le basi legali e i principi da applicare nel campo della progettazione, del risanamento e della gestione dell’illuminazione pubblica sul territorio comunale, così come piani d’azione con priorità e proposte tecniche di intervento. Tra i comuni ticinesi che si sono dotati di un tale strumento figurano Mendrisio, Coldrerio, Castel San Pietro e Novazzano.

Il Piano si inserisce nel pacchetto di misure definite dal Municipio per acquisire il label “Città dell’Energia” e perseguire gli obiettivi contenuti nelle Linee di sviluppo della Città 2018-2028, nei quali rientra l’elaborazione del Piano energetico comunale (PEco).

L’inquinamento luminoso produce effetti negativi sull’ambiente e sulla vita dell’uomo, quali ad esempio:
– omologazione del paesaggio: negli ultimi cinquant’anni l’illuminazione artificiale ha modificato e plasmato il paesaggio notturno con i diversi tipi di illuminazione adottati (stradale, decorativa, commerciale, monumentale, sportiva);
– privazione del cielo stellato: l’incremento della luminosità del cielo notturno è il più noto degli effetti; da anni, infatti, la comunità scientifica internazionale degli astronomi segnala che la possibilità di osservare l’universo è sempre più difficoltosa;
– spreco energetico: la grande quantità di luce consumata quotidianamente viene irradiata verso il cielo, rimanendo così inutilizzata. Si stima che l’energia sprecata corrisponda al 40% di quella impiegata.
– salute e sicurezza: l’inquinamento luminoso ha conseguenze psico-fisiche sull’uomo. L’illuminazione artificiale ha prodotto diversi cambiamenti nel comportamento sociale, come la riduzione del riposo notturno. Altre forme di disturbo del sonno possono essere causate dalla luce intrusiva che penetra nelle case. L’uso eccessivo e la dispersione di luce hanno anche effetti sulla sicurezza stradale poiché possono provocare l’abbagliamento o distrarre chi è alla guida;
– alterazione dell’ecosistema: l’inquinamento luminoso ha ripercussioni sul ciclo naturale della flora e della fauna.

Sono soggetti all’Ordinanza municipale i proprietari privati e pubblici di edifici o impianti, i gestori e i responsabili.

Per i dettagli si rimanda all’Ordinanza municipale che sarà esposta agli albi comunali dal 1. al 30 marzo.

La Regione – Quei Led sulla strada fanno risparmiare. ‘Ma sono troppo bianchi’

 

 Fonte: La Regione 26 febbraio 2018

Interi viali convertiti, con risparmi importanti e minore dispersione di luce. Dal 2009 DarkSky però avverte: lampade troppo ‘fredde’. Ora il cambio di rotta.

Costa un po’ di più, consuma nettamente meno. Il Led ha ormai conquistato anche le strade ticinesi, dove i vecchi lampioni stanno sempre più cedendo il passo alle nuove tecnologie. In parte perché le nuove lampade garantiscono risparmi energetici, in parte perché le lampade a vapori di mercurio non sono più in commercio e diventano quindi un incubo logistico quando si rompono. Attualmente questi vecchi lampioni costituiscono circa il 7% delle installazioni del comprensorio della Sopracenerina, il 30% di quello delle Aziende industriali di Mendrisio (Aim) e il 55% per le Aziende industriali di Lugano (Ail). Sono destinate a sparire. E diventeranno probabilmente Led.

Commento sull’articolo pubblicato sulla Regione del 26 febbraio 2018.

Bell’articolo, trovo preoccupante leggere che ci si vanti di aver ridotto il 34% dei consumi, malgrado abbia aumentato del 6% i punti luce, utilizzando per lo più luci fredde.
Significa che non hanno capito che se avessero voluto diminuire l’inquinamento luminoso, avrebbero dovuto ridurre i punti luce (e non aumentarli) e avrebbero dovuto proporre ai Comuni LED con tonalità di luce calda (inferiori ai 3000 Kelvin).
Sarebbe stato meglio risparmiare un po’ meno ma avere una luce di  qualità per l’ambiente e per la popolazione.

Stefano Klett, vicepresidente Dark-Sky Switzerland.

Ma l’inquinamento luminoso aumenta

Sulla rivoluzione non mancano comunque dubbi e qualche critica provenienti sia dalla popolazione – che trova alcune installazioni troppo abbaglianti o comunque troppo bianche – e in parte da chi si occupa di inquinamento luminoso (vedi anche sotto), che insiste sul fatto che il colore troppo blu delle lampade attualmente scelte arreca danno a uomini, flora e fauna, contribuendo inoltre a privare l’umanità del cielo stellato. Dal 2012 al 2016 l’inquinamento luminoso è cresciuto del 2% ogni anno, in parte proprio a causa del passaggio al Led. La spiegazione starebbe nel fatto che i risparmi realizzati con la conversione portino a installare nuove lampade dove non ve n’erano.

A spron battuto in Ticino

Intanto, come detto, la conversione è in corso anche alle nostre latitudini, con viali interi che vengono rinnovati nel giro di poco tempo. A Mendrisio, seguendo un piano d’illuminazione pubblica, entro il 2019 si conta di convertire al Led un ulteriore 30% degli impianti, raggiungendo così il 70% del totale, mentre nel Luganese la quota potrebbe nei prossimi anni toccare il 65 per cento.

«La tecnologia Led si è affermata nel ramo dell’illuminazione pubblica – rileva Dominique Ineichen, capoesercizio elettricità presso le Aim –. Le armature di questo tipo possiedono un buon rendimento, il flusso luminoso può essere ridotto e incrementato rapidamente, le ottiche che diffondono la luce sono performanti e i prezzi sono concorrenziali».

Prezzi concorrenziali e costi ridotti: la Società elettrica sopracenerina, ad esempio, dal 2011 al 2017, nonostante un aumento del 6% dei punti luce, vanta una riduzione dell’energia impiegata del 34%, pari ai consumi di 630 economie domestiche. «A livello tecnologico, il Led offre il miglior rapporto benefici-costi-sostenibilità – spiega Patrick Kuchler, responsabile dell’illuminazione pubblica presso la Ses –. Continueremo evidentemente a installarli, andando comunque di pari passo con le esigenze dei Comuni, che a volte devono effettuare scelte sulla base delle proprie finanze».

In Ticino non mancano poi progetti ambiziosi, come quello delle Ail a Sorengo dove la scorsa primavera 220 vecchie armature con lampade ai vapori di mercurio sono state sostituite da lampade Led collegate a un sistema di telegestione. Ciò permette di ridurre l’emissione di luce nelle fasce orarie di poco traffico, garantendo un ulteriore risparmio di elettricità e un minore disturbo della luce.

C’è però un dubbio rispetto alle tecnologie precedenti: «I Led son pur sempre un prodotto d’elettronica e per ora di impianti in funzione da 50mila ore (il limite di durata teorico, ndr) ce ne sono pochi – avverte Giampaolo Mameli, vicedirettore di Ail –. Bisogna considerare che, al momento di sostituire una lampadina, ci si possa quindi ritrovare a non avere pezzi di ricambio». Un po’ come avviene in altri ambiti dell’elettronica.

DarkSky: ‘Dal 2009 diciamo di usare luce calda’

Non è tutto buono quel che luccica. Anzi. L’allarme lanciato da DarkSky, l’associazione che veglia sull’inquinamento luminoso nel nostro Paese, è chiaro: nel mondo il passaggio al Led ha prodotto un aumento della luce dispersa nell’aria di due volte e mezzo. «Oltre che nell’eccessiva potenza di certi impianti – spiega Stefano Klett, responsabile della sezione ticinese di DarkSky –, il problema sta anche nel fatto che i Led scelti da chi monta illuminazione stradale hanno una componente importante di luce blu, che si diffonde maggiormente nell’atmosfera». Ciò crea una patina luminosa che oscura le stelle. Ma non solo: la luce blu può avere conseguenze sul sonno, così come sulla flora e sulla fauna (in particolare su pesci, uccelli, pipistrelli, anfibi e rettili), mentre l’effetto principalmente avvertito dall’occhio umano è quello dell’abbagliamento.

«Dal 2009 diciamo che per evitare fastidi, inquinamento e disturbi all’ecosistema è indispensabile montare solo Led con un colore arancione. Tecnicamente parlando si deve rimanere sotto i 3’000 gradi Kelvin. Purtroppo di norma in Ticino le lampade installate si aggirano attorno ai 4’300  (con una luce più bianca, ndr). Un Comune ha addirittura scelto la variante a 5’500». Scelte effettuate anni fa, fa notare Kuchler (Ses): «Ai tempi i Led con colorazione superiore ai 4’000 Kelvin avevano un’efficienza maggiore rispetto a quelli più ambrati».

Ora però l’argomento dell’efficienza non tiene più, visto che tra i due tipi di lampada la differenza di consumo è di circa 3 franchi per anno. E allora le cose stanno cambiando: la Sopracenerina, ci dice Kuchler, abbandonerà progressivamente i 4’000 Kelvin, mentre le Aziende municipalizzate di Mendrisio poseranno «principalmente delle armature a 3’000 Kelvin nei nuclei e nelle zone residenziali». Per le Aziende industriali di Lugano invece molto dipenderà dalla volontà politica dei 60 Comuni da loro serviti. Fermo restando che quanto installato rimane così.

RSI – Astro del ciel… perché non si vede più?

Per Natale la RSI ha mandato in onda il seguente filmato nel quale viene dato risalto alla problematica dell’inquinamento luminoso.

Astro del ciel… perché non ti si vede più?

Oggi è Natale (Buon Natale!) e il Natale richiama anche alla memoria la stella cometa, ma… la notte sta scomparendo ? https://www.rsi.ch/g/9822196 e con lei anche il cielo stellato. Nouvo RSI ti suggerisce qualche trucco per porre rimedio a questa perdita ⭐️??

Posted by RSInews on Montag, 25. Dezember 2017

https://www.rsi.ch/play/tv/popupvideoplayer?id=9937402&startTime=3.515

«Stella di Natale» degli anni 70

Cometa Bennett (1969i) Fotografata su Gornergrat da C. Nicollier il 26.3.1970. cartolina postale dell’ Astro-Bilderdienst della Società Astronomica Svizzera, CH-3400 Burgdorf, Svizzera.

Cari soci e amici di Dark-Sky Svizzera

Con questa speciale “Stella Stella di Natale”, che ho ricevuto recentemente in regalo, vorrei ringraziarvi per il vostro sostegno nel 2017 e augurarvi buon Natale e un felice anno nuovo.

Lukas Schuler, Presidente

PS:  Ha scattato la foto in giovane età, non meno del pioniere dello spazio svizzero Claude Nicollier (vedi leggenda). La cometa è la tipica Stella di Natale, ma secondo la data era visibile solo in primavera. Negli anni Settanta ogni persona che passava poteva vederla ad occhio nudo. La si vedrebbe ancora oggi in città come Lugano, Bellinzona, Locarno, Berna, Zurigo o Ginevra? Se vogliamo di nuovo godere del firmamento, dobbiamo rimpossessarci dell’oscurità quasi naturale, usare ed installare luci più consapevolmente di adesso. Presso Dark-Sky Svizzera troverete molte informazioni a riguardo.

 

Rete 1 – Magie di (troppe) luci aspettando il Natale: quanto consumano le varie illuminazioni?

Oggi desideriamo fare luce… sull’inquinamento luminoso in generale e sui consumi energetici delle varie luminarie e ghirlande natalizie esposte nei balconi, nei giardini e nelle vie e nelle piazze di città e paesi. Per una buona efficienza energetica è sicuramente meglio sapere cosa, perché, come e quanto illuminare ed allora nella consulenza odierna vi offriamo dei consigli su quali lampade e apparecchi a LED scegliere e acquistare e su come accendere, senza eccessi, il vostro Natale. Insomma, meno elettricità per una migliore luce.

» Magie di (troppe) luci aspettando il Natale: quanto consumano le varie illuminazioni?

 

L’inquinamento luminoso cresce a livello globale

Il 22 Novembre è stato pubblicato un nuovo studio scientifico condotto da un team di ricercatori del German Research Centre for Geoscience, attraverso i dati del radiometro satellitare Viirs Dnb (Viirs for Visible/Infrared Imager Radiometer Suite), a bordo del satellite Noaa Suomi-Npp e in orbita attorto al nostro pianeta dal 2011. Dai risultati emerge un aumento medio della luce artificiale notturna del 2% annuo, nel periodo dal 2012 al 2016. Questo è un limite inferiore, l’aumento reale è sicuramente superiore in quanto il satellite, nonostante sia stato progettato appositamente per registrare le luci notturne, è praticamente cieco alle lunghezze d’ora inferiori a 500 nanometri, ovvero le luci blu, quella che in grande quantità viene immessa nell’ambiente dai LED bianchi.
Christopher Kyba, del centro di ricerca sulle geoscienze di Potsdam, in Germania e principale autore della ricerca, sottolinea che i dati raccolti non sono consistenti con una riduzione globale del consumo energetico, bensì indicano un aumento dell’inquinamento luminoso con negative conseguenze alla flora, alla fauna e anche alla salute dell’uomo e conclude che «l’introduzione della luce artificiale è uno dei maggiori cambiamenti fisici che l’uomo ha introdotto nell’ambiente».
L’articolo scientifico è disponibile online su ScienceAdvances (in inglese) e sta avendo un’enorme risonanza sui media, soprattutto stranieri.

(fonte CieloBuio.org)