Interrogazione dei Verdi al Municipio di Lugano

lugano_03Interrogazione a dei Verdi al Municipio di Lugano

 

2017-02-13_2017-01-31_lugano_interrogazione_845Cartina dell’inquinamento luminoso, comparazione tra Lugano, Berna e San Gallo

L’ inquinamento luminoso corrisponde alla dispersione diretta di luce artificiale al di fuori delle zone a cui essa è espressamente dedicata. Si tratta di luminosità misurabile, dispersa verso il cielo e quindi sprecata, i cui costi energetici siamo chiamati a pagare. Oltre al danno economico, l’illuminazione eccessiva e sbagliata provoca anche danni alla salute e all’ambiente.
L’ inquinamento luminoso prodotto dall’agglomerazione di Lugano (151mila abitanti) è maggiore di quello dell’agglomerazione di Berna (410mila abitanti). San Gallo (165mila abitanti), che ha dimensioni comparabili a Lugano, produce molta meno luce diffusa della nostra Città e risparmia quindi cifre notevoli provocando meno danni. (v. allegato – carta geografica sovrapposta alla luminosità del cielo, misurata da terra).
È difficile immaginare che sussista un reale bisogno di maggiore illuminazione per le necessità delle persone, aziende o attività ticinesi, rispetto alle città d’oltralpe. È altresì difficilmente ipotizzabile che la conformazione del territorio, la cultura, i frontalieri o altre peculiarità nostre possano giustificare il maggiore consumo di energia elettrica per l’illuminazione. Le esperienze fatte in diverse città dimostrano che, diminuendo la dispersione superflua di luce, è possibile risparmiare oltre il 40% di energia per l’illuminazione e quindi anche operare importanti risparmi sulla bolletta dell’elettricità (pagata in gran parte dai contribuenti).
L’illuminazione notturna è importante, indispensabile per la nostra società. Ma l’illuminazione diventa inquinamento luminoso quando si illumina troppo e/o si illumina male.

Implicazioni per la SICUREZZA

L’illuminazione eccessiva e/o mal posizionata rappresenta – paradossalmente ma comprovatamente – un rischio per la sicurezza. La luce che abbaglia il conducente di un automezzo, invece di illuminare il campo stradale e eventuali pedoni e ciclisti, causa una maggiore incidenza di incidenti stradali. Strade, piazze e parchi gioco illuminati costantemente, permettono a criminali e vandali di agire con comodità e senza farsi notare. È stato dimostrato che strade residenziali con illuminazione tramite rilevatore di movimento sono meno soggette a furti e che gli atti di vandalismo in comparti urbani sono diminuiti quando è stata spenta o ridotta l’illuminazione. Infatti la sicurezza aumenta con accorgimenti mirati come i sensori di movimento.

Implicazioni per l’AMBIENTE

Le prime vittime dirette dell’inquinamento diretto sono innumerevoli specie animali e – anche se in minore misura – la vegetazione, soprattutto gli alberi urbani. Uccelli migratori possono perdere l’orientamento e aumentano gli schianti con edifici illuminati, la fauna urbana subisce effetti negativi sulla riproduzione e sull’equilibrio ormonale. I pipistrelli, voraci divoratori di zanzare, disertano le zone troppo illuminate. Un caso interessante è la qualità dell’acqua di fiumi e laghi. Dove le rive sono illuminate, vengono inibiti i micro-organismi che normalmente depurano l’acqua, e le acque tendono a diventare più torbide e sporche.

Implicazioni per la SALUTE

L’inquinamento luminoso può provocare alterazioni al bioritmo degli esseri umani. Il ritmo circadiano, definito dall’alternanza del ritmo biologico tra giorno e notte, può risultare disturbato, con conseguenti incidenze maggiori di depressione, diabete, obesità, depressione del sistema immunitario, insonnia e miopia precoce.
L’inquinamento luminoso comporta ripercussioni economiche, ecologiche, di sicurezza stradale, culturali (perdita della cultura legata al cielo e agli astri), scientifiche (impedimento di osservazioni astronomiche).

Ulteriori informazioni sono disponibili su: www.darksky.ch/ti/.

Chiediamo al Municipio:

  1. A quanto ammonta il costo annuo dell’energia elettrica per l’illuminazione pubblica del Comune?
  2. È in grado di quantificare o per lo meno descrivere i costi esterni (salute, sicurezza, ambiente) provocati dall’inquinamento luminoso sul territorio comunale?
  3. In che modo sta tenendo conto dell’inquinamento luminoso, quali misure sta prendendo, con quali tempistiche e costi? Quanto prevede di poter risparmiare applicando misure di mitigazione dell’inquinamento luminoso come ad esempio quelle adottate da diversi comuni argoviesi (che riducono l’illuminazione tra l’una di notte e le cinque di mattina)?
  4. Nello specifico: il Municipio sta preparando un regolamento (o ordinanza) che renda vincolanti le linee guida cantonali e la norma SIA 491?
  5. Il Municipio sarebbe disposto a realizzare un piano della luce cittadino, onde quantificare e descrivere il fenomeno dell’inquinamento luminoso in Città? Un tale piano potrebbe rientrare in una strategia di risanamento?
  6. La tecnologia LED permette importanti risparmi energetici. Tuttavia alcuni tipi di lampade non sono prive di controindicazioni. il Municipio è al corrente degli aspetti problematici della tecnologia LED (onde evitare interventi in buona fede ma basati su informazioni non approfondite)? Il Comune tiene conto dei problemi legati al colore della luce e LED con alta emissione di luce blu rispettivamente con temperatura di colore superiore ai 3’000 K?
  7. Oltre alle misure che il Comune può attuare sugli impianti di illuminazione propri, cosa può intraprendere per ridurre l’inquinamento luminoso da parte dei privati? Può e intende agire sulle vetrine illuminate tutta la notte, gli uffici, le facciate di palazzi e le pubblicità, almeno nei casi dove è evidente che la riduzione della luce non causa alcun danno all’azienda? In alternativa, sarebbe possibile applicare delle tariffe maggiorate per consumi che superano un ragionevole bisogno?

Ringraziando per le risposte, salutiamo cordialmente,
Consiglieri comunali
Melitta Jalkanen
Nicola Schoenenberger
Fausto “Gerri” Beretta Piccoli
I Verdi

31.1.2017 » “Interrogazione al Municipio di Lugano”

 

Libero pensiero – La Luce del divino Inquina

Le luci natalizie oggi hanno più aspetti in comune con Las Vegas rispetto al cosiddetto Santo Natale.

Chi, di notte (e non solo nel nostro Paese), si sposta sul territorio incontra numerose chiese, campanili, croci e altri simboli religiosi illuminati.
Per i credenti il dio è dappertutto, ma le varie comunità di fede devono comunque farsi notare e marcare presenza anche a distanza! Ne ho parlato con l’amico Stefano Klett, vice presidente svizzero e responsabile della sezione ticinese dell’associazione DARK-SKY Switzerland.
LP Stefano, cos’è DARK-SKY Switzerland?
DK DARK-SKY Switzerland, associazione costituita ai sensi dell’art. 60 e seguenti del Codice Civile Svizzero, è nata venti anni or sono con lo scopo di preservare l’oscurità naturale del ciclo notturno dall’inquinamento luminoso, cioè l’illuminazione artificiale del cielo notturno. L’intento è di fare interventi mirati ed efficienti sull’illuminazione esterna, sensibilizzando la popolazione e i politici su questo problema. La sezione ticinese esiste dal 2004 e collabora con la Società Astronomica Ticinese.
LP Come ti sei avvicinato a quest’associazione?
DK A livello amatoriale sono un appassionato dell’osservazione dell’universo e mi son reso conto delle sempre maggiori difficoltà nel praticare quest’attività a causa di troppa presenza di luce artificiale. La voglia di andare più a fondo nella ricerca di una soluzione del problema mi è stata data da un radiogiornale della Radio della Svizzera Italiana, trasmesso nell’ormai lontano 2002. Fra i temi trattati vi era quello del tentativo italiano di promulgare una legge contro l’inquinamento luminoso.
Mi ricordo bene, ancora con un certo sgomento, che il conduttore radiofonico introdusse l’argomento con: “Adesso ci occupiamo di una cosa curiosa” e terminò il servizio dicendo, “Ci mancherebbe che ci privassero delle decorazioni natalizie”.
Da quel momento ho deciso di dedicarmi sempre più all’argomento e non c’è voluto molto per capire che gli effetti dell’inquinamento luminoso vanno ben oltre alla difficoltà di un’osservazione astronomica.
Ci sono aspetti psicologici che fan sì che il non vedere l’universo, che circonda tutti noi, ci fa credere di essere più unici e importanti di quello che realmente siamo, cioè briciole nel cosmo.
Ma ci sono anche effetti molto più pratici e concreti come i problemi reali causati alla fauna e alla flora, i problemi comprovati alla salute pubblica (bisognerebbe leggere un recente annuncio fatto dall’American Medical Association sugli effetti negativi al nostro benessere dei LED freddi, ricchi di luce blu), i problemi di spreco energetico e di non rispetto della bellezza del paesaggio.
LP Cosa pensi delle illuminazioni notturne di edifici e altri oggetti religiosi?
DK Premetto che tutta l’illuminazione esterna è complice di un inquinamento luminoso: quella stradale (pubblica e privata), quella commerciale ed anche quella dei monumenti.
Anche per le chiese e gli altri simboli riferentesi alla religione penso che abbiamo assistito al “gioco” del chi illumina di più! Se la chiesa di un paese è illuminata, anche la parrocchia del Comune vicino decide di dar luce, magari con maggiore potenza, alla propria.
Non ho dati precisi, ma ritengo che sia una tendenza sicuramente in crescita.
Comunque si vigila in tal senso e mi permetto di citare un esempio nostrano in merito al rispetto del modus vivendi della fauna: in una chiesa del Bellinzonese, l’intervento di un’associazione per la tutela dei chirotteri (i pipistrelli) è riuscita a far spegnere un proiettore dell’edificio di culto che impediva l’entrata di questi animali nel loro rifugio, ormai naturale, situato nel campanile.
Gli altri simboli, come per esempio le croci negli abitati o sulle montagne, sono iper-illuminati grazie anche alla relativamente nuova tecnologia LED.
Per non parlare poi dell’illuminazione natalizia che, mi chiedo sempre, cosa abbia a che fare con la festività! Penso che un cattolico dovrebbe sentirsi offeso nel vedere commercializzata una festa con tutt’altro significato.
Le luci natalizie oggi hanno più aspetti in comune con una Las Vegas rispetto a quello che è chiamato il Santo Natale.
LP V’è differenza nell’abuso di luci sul territorio nazionale?
DK In generale abbiamo rilevato che la situazione dell’inquinamento luminoso a sud delle Alpi è ben peggiore che al nord: se confrontiamo l’agglomerato LA LUCE DEL DIVINO INQUINA di giovanni barella LE LUCI NATALIZIE OGGI HANNO PIÙ ASPETTI IN COMUNE CON LAS VEGAS RISPETTO AL COSIDDETTO SANTO NATALE.
Libero Pensiero 01– 02 – 03 — 2017 di Berna, costituito da 411 mila abitanti, con quello di Lugano, di 151 mila abitanti, vediamo che la macchia dell’inquinamento luminoso provocata da Lugano è superiore a quella di Berna.
E l’illuminazione di San Gallo, con 166 mila abitanti, produce una macchia inferiore a quella di Locarno, con solo 55.5 mila abitanti.
Fuori dai confini nazionali, per esempio in Francia, ci sono delle cittadine che hanno capito una semplice equazione: riducendo l’illuminazione notturna adagio adagio sono diminuiti anche i rumori molesti.
LP Dark-Sky cosa fa per, se non proprio eliminare, almeno limitare queste esagerazioni?
DK Spesso i cittadini ci segnalano degli abusi e noi li aiutiamo, tramite la nostra consulenza, a rendere attenti i Municipi sulla necessità del rispetto di 5 punti fondamentali, definiti dalla norma 491 della Società svizzera degli Ingegneri e Architetti, e cioè:
  1. Necessità: illuminare solo ciò che è necessario illuminare.
  2. Orientamento: dirigere la luce verso il basso.
  3. Controllo direzione luce: controllo preciso con una schermatura.
  4. Luminosità: illuminare gli oggetti solo con la luminosità minima necessaria.
  5. Regolazione della luce: rispettare il periodo di quiete notturna attraverso lo spegnimento o l’utilizzo di sensori di movimento.
Se gli Esecutivi non danno riscontro positivo, supportiamo il cittadino che desidera rivolgersi ad un’istanza superiore: il Consiglio di Stato e, se il caso, il Tribunale federale.
Purtroppo, e non raramente, contro una decisione negativa del Municipio necessita un ricorso al TF, il quale da ragione a chi vuole limitare l’illuminazione, semplicemente perché le norme già ci sono, anche se poco applicate.
LP Cosa siete riusciti ad ottenere finora?
DK Grazie al nostro lavoro il Tribunale federale, con sentenza del 2012, ha sancito che l’intensità di luce di una stazione FFS deve essere adattata ai bisogni reali con luce confinata dove c’è bisogno, mentre con una sentenza del 2013 ha stabilito che l’illuminazione natalizia deve essere spenta entro le 22.00, con eccezione dalla prima settimana dell’Avvento fino al 6 di gennaio, periodo durante il quale può rimanere accesa fino alle ore 01.00.
Venerdì 18 novembre scorso abbiamo invece ricevuto la risposta all’opposizione che Dark-Sky Switzerland ha fatto in merito all’illuminazione della chiesa di Porza: il Comune ha deciso comunque di illuminare l’edificio religioso, ma nel rispetto dalle condizioni emanate dal Dipartimento del Territorio ticinese.
In pratica con un impianto schermato, con intensità d’illuminazione limitata al minimo indispensabile, nel periodo che va dall’imbrunire alle ore 22.00 e dalle ore 06.00 all’alba, senza possibilità di luci artificiali decorative sul terreno, com’era previsto da progetto originale.
Inoltre ricordo anche che nel 2005 abbiamo ottenuto dall’Ufficio federale dell’Ambiente la pubblicazione delle “Raccomandazioni per la prevenzione delle emissioni luminose”; nel 2007, da parte del Canton Ticino, la pubblicazione delle “Linee guida per la prevenzione dell’inquinamento luminoso”; nel 2013, da parte della SIA, società citata prima, la norma 491 “Prevenzione delle emissioni di luce esterne inutili”.
Vanno ricordate anche diverse Ordinanze comunali a tutela di “una notte il più possibile naturale”: cito i Comuni di Coldrerio, Morbio Inferiore, Mendrisio, Caslano, Taverne-Torricella, Sant’Antonino, Arbedo- Castione, Lumino e Biasca.
LP E non sarebbe male che altri grandi Comuni, per esempio come Lugano, che già hai citato, si adeguassero a principi più naturali.
L’attività che svolge l’associazione che rappresenti è indubbiamente interessante e a beneficio di una vita meno frenetica.
Dove e a chi rivolgersi se si volesse partecipare a questa crociata per una luce di qualità?
DK Indubbiamente sarebbe di buon auspicio un numero di aderenti superiore, semplicemente poiché “più si è, più si ottiene”. Gli interessati possono prendere contatto con me scrivendo a ti@nulldarksky.ch.
Grazie Stefano per la piacevole chiacchierata, che termino parafrasando un detto di Robert Ingersoll (1833-1899), avvocato e veterano della guerra civile americana, leader politico e famoso oratore durante l’età dell’oro, soprannominato “il grande agnostico”: ciò che non sappiamo della Natura è grazie ad un Dio troppo illuminato. LP
» Libero Pensiero (pdf)

Norma SIA 491: SN 586 491 SIA 491:2013

Dark-Sky Switzerland considera la norma SIA 491 come pietra miliare nella questione della prevenzione delle emissioni di luce esterne inutili (così anche il nome della norma).

Il testo della norma può essere richiesto (a pagamento) alla SIA in tedesco, francese e italiano.

La norma si applica alla luce artificiale, dall’ultravioletto all’infrarosso (dunque essenzialmente alla luce visibile), soprattutto negli spazi esterni ma anche alla luce che dall’interno irradia verso l’esterno.

Non trova applicazione per le luci segnaletiche degli aeroporti, dei porti e delle arterie di traffico.

La norma distingue tra la luce accesa a fini di sicurezza e luce istallata a scopo pubblicitario o decorativo/creativo. Queste ultime sottostanno alle regole della quiete notturna e, se non usate, devono essere spente tra le 22 e le 6.

Il Tribunale federale si è già basato sulla norma in alcune controversie e ha deciso che la quiete notturna, dalle 22 alle 6, è nell’interesse pubblico. Per questo noi la riteniamo vincolante.

Raccomandiamo di dichiarare vincolante la norma SIA 491:2013 come base per la progettazione di tutte le illuminazioni esterne in occasione della revisione delle ordinanze di costruzione e pianificazione del territorio. Gli orari che sottostanno alla quiete notturna possono essere iscritti nei regolamenti di polizia alla stregua delle regole per la protezione fonica.