CdT – Un cielo oscurato… dalla luce

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L’ECCESSIVA ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE HA SERIE RIPERCUSSIONI ECONOMICHE E AMBIENTALI

Forte dispersione energetica in tutte le città del Cantone
Patrick Colombo
■ Non esistono solo l’inquinamento atmosferico e quello acustico. A questi va infatti aggiunto l’inquinamento luminoso, di cui si parla decisamente meno, anche se è il più… visibile. C’è troppa luce, e male utilizzata, in molti centri abitati del Cantone.
Questo il grido d’allarme di « Dark-Sky» (cielo scuro) sezione Ticino, un’associazione di volontari nata lo scorso marzo per combattere la dispersione di luce nel cielo. Lo spettacolo di un cielo nero cosparso di innumerevoli e rutilanti stelle sta perdendo il suo ancestrale splendore. Responsabile del deturpamento ottico è l’illuminazione artificiale, che in molti centri abitati, sopratutto in prossimità di strade e monumenti, è adottata in maniera selvaggia e irrispettosa dei parametri di inquinamento luminoso. « Parametri che non sono fissati per legge ma dal buonsenso – spiega Stefano Klett, coordinatore e fondatore, insieme a Paolo Bernasconi e Stefano Sposetti, di « Dark-Sky » sezione Ticino. Se penso allo sperpero di energia elettrica e di denaro che molti comuni e privati hanno fatto per potenziare all’inverosimile l’illuminazione mi verrebbe da dire che ben pochi hanno fatto sfoggio di buonsenso. Mi riferisco in particolare ai lampioni stradali e ai potenti fasci luminosi installati nei pressi di grandi centri commerciali, ormai ampiamente visibili anche di notte. Intervenire con misure di contenimento energetico potrebbe favorire risparmi, in termini economici, del 40% » . Alcune città
svizzere si sono mostrate più intraprendenti e hanno cercato di porre freno all’inquinamento luminoso.
Com’è il caso di Burgdorf ( BE), dove sono stati messi al bando gli skybeamer, ovvero quei potentissimi irradiatori di fasci luminosi di cui si servono specialmente le discoteche. Motivo: i disturbi che essi provocano agli uccelli migratori e l’inutile spreco energetico.
Sforzi che in Ticino pochi hanno deciso di intraprendere, fatto questo attestato anche dalle scarse adesioni pervenute a « Dark Sky» .« La gente si preoccupa molto più di altri problemi. Nel nostro Cantone non esiste ancora la giusta sensibilità riguardo al fenomeno dell’inquinamento luminoso » aggiunge Klett. Nondimeno, l’associazione da lui fondata si occupa di censire la situazione del cosmo nei comuni ticinesi, con la collaborazione di tutti i volenterosi che inviano segnalazioni e fotografie al sito Internet www.darksky.ch/ti. Vengono poi assegnati voti da 1 a 10 per il grado di rispetto nei confronti di cielo e terra a tutti i comuni passati in rassegna. I quattro centri finora passati al vaglio sono stati bollati con la valutazione più bassa ( voto 1), motivata soprattutto da alcuni pacchiani esempi di spreco energetico. « Paradigmatica è la situazione di Bellinzona, che è troppo e male illuminata. Salendo un po’ ci si imbatte nella chiesa di Daro, talmente luminosa che riflette e dà
fastidio alla vista » chiude Klett.
■ Sondare gli affascinanti misteri celesti diventa sempre più arduo a causa dell’uso spropositato di luce artificiale, che provoca l’inquinamento luminoso.
( Keystone)
RIFLETTORI PUNTATI SULLA SITUAZIONE TICINESE « Grande sperpero energetico nelle città e in prossimità di strade e monumenti »
■ « In Ticino solo nelle valli ormai possiamo goderci lo spettacolo di un cielo “ non inquinato” . La luce nei centri abitati dovrebbe irradiarsi dall’alto verso il basso, per illuminare strade, abitazioni e luoghi di ritrovo. L’uso abnorme di fonti luminose, in particolare vicino a strade e monumenti, fa sì che buona parte dell’energia si disperda nell’ambiente, con un movimento inverso dal basso verso l’alto che va a deturpare il cielo. Oltretutto il Ticino è “ invaso” anche dall’alone di luce, oltre a quello di smog, della vicina Lombardia » spiega Klett.
Un inquinamento che riguarda soprattutto i grandi centri del Cantone…
« Indubbiamente dove esiste una maggiore densità di popolazione il fenomeno è più accentuato.
Tuttavia, non esiste alcun automatismo per cui dove abitino più persone debba per forza esserci più luce. Ci sono città dove, con pari densità abitativa, l’illuminazione è limitata. Non è il caso di quelle
ticinesi, messe veramente male » .
Che cosa fare per contenere l’inquinamento luminoso?
« Si dovrebbe innanzitutto ricorrere ad un’illuminazione stradale più efficiente e moderna con lampioni paralleli alla carreggiata, dotati di vetro piano e non ricurvo e alimentati a sodio al posto del mercurio. Questo è avvenuto a Giubiasco, ma temo involontariamente… »

2004-07-17 Corriere del Ticino (PDF)

 

La città di Zurigo diventerà “città priva dell’Inquinamento Luminoso”

zueri_s_01Il nuovo concetto d’illuminazione della città di Zurigo vuole, entro dieci anni, ridurre drasticamente l’Inquinamento Luminoso.

Questi obbiettivi verranno raggiunti grazie ad una corretta illuminazione: dall’alto verso il basso, con l’utilizzo di nuove tecniche d’illuminazione.
Dark-Sky Switzerland si è riunita diverse volte con i resposabili del progetto Plan Lumière ed ha quindi offerto la propria consulenza. La riduzione dell’Inquinamento Luminoso è esplicitamente tenuta in considerazione nel capitolo introduttivo del Plan Lumière (in tedesco).
La Dark-Sky Switzerland spera che i buoni propositi verranno realmente seguiti e che la città di Zurigo divenga presto un esempio per una corretta illuminazione, che eviti l’Inquinamento Luminoso e garantisca la sicurezza cittadina.

www.plan-lumiere.ch (tedesco)

Faltblatt Plan Lumière 2007 (PDF)

 

Fortini della fame di Camorino

2004_136_3657_01Abbiamo incontrato due rappresentanti dell’Associazione Fortini di Camorino. Questo incontro è stato voluto da Dark-Sky Switzerland Sezione Ticino per chiarire quanto è stato pubblicato in data 23 marzo 2004 dal Corriere del Ticino. Infatti, in tale data era apparso un articolo che dichiarava l’intenzione di posare un impianto d’illuminazione per rendere visibili di notte anche i due fortini che “guardano” verso Giubiasco. Durante l’incontro è emerso che anche l’Associazione Fortini di Camorino non è pienamente soddisfatta dell’illuminazione attuale dei fortini, proprio per questo motivo si stanno studiando delle soluzioni per meglio schermare i punti luce. L’associazione ci ha precisato che il tipo d’illuminazione utilizzato è stato voluto dal Cantone. Per quello che riguarda invece la nuova illuminazione dei fortini (citata dall’articolo sul CdT), ci hanno assicurato che attualmente non è previsto alcun ampliamento dell’illuminazione. Nel caso in cui si decidesse per un ampliamento dell’illuminazione verremo contattati al fine di valutare una soluzione rispettosa.

A titolo d’esempio, di come si può illuminare in modo efficiente, v’invito a visitare il sito di “Veneto stellato”, l’esempio 21 mostra bene come con 7 Watt si riesca ad illuminare bene un monumento.

Links:
CdT: Fortini della fame più attrattivi