Osservando il cielo notturno ci troviamo al cospetto di una bellezza che ci rapisce e ci colma di beatitudine. E perverrà una sensazione alla nostra anima che avvolgerà maestosamente le nostre sofferenze e le preoccupazioni e le farà tacere e ci dà una grandezza e una tranquillità, alla quale ci si inchina solennemente e pieni di gratitudine.
Adalbert Stifter
Iscrizione, piano di protezione e descrizione per raggiungere il luogo
Nel momento dell’iscrizione vi preghiamo di indicare un numero di telefono al quale siete sicuramente raggiungibili, in modo da poter essere contattati immediatamente nel caso risultasse che tra i partecipanti ci sia stata una persona risultata in seguito contagiata.
I posti nella sala saranno limitati a un massimo di 50.
Vi preghiamo di iscrivervi entro i 14 novembre.
La mascherina è obligatoria. Disinfettante per le mani e mascherine di riserva in loco.
Poco più di cento anni fa le notti sulla Terra erano nere. Ma grazie alla vittoria dell’elettricità e della lampadina, molte aree sono oggi luminose quasi come il giorno e per quasi ventiquattr’ore. Si calcola inoltre che ogni anno vi sia un aumento del 6% della luce artificiale sulla Terra.
Questa illuminazione del nostro pianeta ha effetti diretti sulle persone, sugli animali e piante. Molti ecologisti parlano di una nuova forma di inquinamento. La notte, come fase di riposo e di rigenerazione per il corpo e per la mente, è ormai una dimensione che sta andando sempre più perdendosi.
Nel regno animale questa costante illuminazione eccessiva sta anche causando diversi problemi che minacciano l’esistenza di alcune specie. Nel 2015 l’UNESCO aveva dichiarato l’anno come “Anno Internazionale della Luce” perché il tema non era mai stato così attuale e preoccupante. E tale lo è tuttora.
Come cambierà la diffusione della luminosità nel mondo? Quali sono le conseguenze sugli esseri umani di questo fenomeno? Quali tecnologie potrebbero rendere le notti di nuovo più buie e rendere la luce rimasta “più sana”? Il documentario “Inquinamento luminoso, l’oscurità che sparisce” indaga su queste domande e presenta gli ultimi risultati della ricerca nel campo.
Per tua sfortuna l’anno scorso è saltato fuori un problema di salute fin lì sconosciuto e hai dovuto essere operato al cuore. I medici ti hanno consigliato di lavorare meno, così che hai deciso di lasciare il posto di responsabile del segretariato di Dark-Sky per la fine del 2019.
È passato un anno dalle tue dimissioni: ora come stai?
«Molto bene. Mi sono ripreso e mi sento meglio che mai. Ho più tempo libero e cerco di mantenerlo tale, cosa che per una persona impegnata come me non è sempre facile.»
Siamo felici che tu stia bene. Pensi ancora qualche volta a Dark-Sky Switzerland?
«Sì, molto spesso. Sono confrontato quasi tutti i giorni con questioni di illuminazione e non posso, né voglio, ignorare che l’inquinamento luminoso ha effetti nocivi anche sull’equilibrio del sistema ecologico dell’acqua. Poi mi manca la bella collaborazione che abbiamo sempre avuto all’interno del comitato.»
Cosa è cambiato nella tua vita senza Dark-Sky?
«Non devo più rispondere alle telefonate di rappresentanti dei media stressati che vogliono un appuntamento adesso-subito per poter raccontare di voi.»
C’è qualcosa che ti aspetti da Dark-Sky Switzerland nei prossimi 5 anni?
«Mi auguro che possiate fare uso del diritto di ricorso delle associazioni nel modo più efficace, tanto che per le autorità preposte all’edilizia diventi normale tenere in considerazione anche gli effetti dell’inquinamento luminoso.»
Malgrado tu sia stato costretto al ritiro in modo inaspettato, pensi che esista un momento ideale per lasciare il proprio incarico?
«Sono davvero contento che il nostro obiettivo di far accogliere l’associazione nella lista delle organizzazioni con diritto di ricorso, una pietra miliare nella storia di Dark-Sky Switzerland, sia stato raggiunto ancora durante il mio mandato, visto che ho partecipato a quest’impresa fin dalla sua nascita.
Nel contempo ora inizia una nuova sfida che non mi toccherà più affrontare.»
Cosa vorresti augurare a Florine Leuthardt che ha preso il tuo posto?
«Grinta, tenacia e il necessario senso della misura.»
Se tu potessi proporre un nuovo membro per il comitato, secondo te quali qualifiche dovrebbe avere o a quale categoria professionale dovrebbe appartenere?
«Al momento non mi sembra che vi manchi qualcosa.»
C’è ancora qualcosa che vorresti dirci?
«Vi auguro di poter andare avanti nello spirito di sempre e continuare ad avere successo.»
Grazie, Rolf, per tutto quello che hai fatto per Dark-Sky Switzerland – e resta in forma!
Come l’iniziativa di un singolo può portare a grandi risultati
Cosa ha indotto un Comune dell’agglomerato urbano zurighese come Wallisellen a combattere l’inquinamento luminoso?
2017
Lukas Schuler, presidente di Dark-Sky Switzerland, e Tobias Hofstetter, consulente in materia di energia, incontrano rappresentanti dell’Associazione per la protezione della natura, del Partito Socialista (SP), dei Verdi Liberali (GLP) e dei Verdi: sono tutti di Wallisellen e tutti sono preoccupati per la troppa luce che c’è nel Comune, in particolare per l’eccessiva illuminazione della stazione ferroviaria e del centro commerciale di Glatt, che si trova sul territorio comunale.
In occasione di una serata pubblica, Lukas Schuler illustra la problematica dell’inquinamento luminoso nel suo insieme, Eva Inderwildi, biologa, ne spiega gli effetti sul mondo animale e il consigliere comunale Rolf Schatz mostra le possibilità offerte dalle normative esistenti nel Canton Zurigo per affrontare il problema.
Dall’altra parte, ad ascoltare con massima attenzione, ci sono la presidente dell’Autorità Scolastica, un rappresentante dell’Azienda elettrica locale e il capo dell’Ufficio delle infrastrutture, in rappresentanza delle autorità. La serata si conclude con un sopralluogo. I partecipanti, divisi in due gruppi, hanno la possibilità di vedere con i propri occhi diversi esempi di sorgenti luminose inquinanti. La televisione e i giornali locali danno spazio all’avvenimento.
In un secondo momento Lukas Schuler e i suoi alleati creano un comitato e decidono di lanciare l’iniziativa dal nome «Più buio per Wallisellen».
2018
Nel Consiglio Comunale di Wallisellen vengono eletti quattro nuovi membri. L’Ufficio del paesaggio e delle infrastrutture va al rappresentante dei Verdi. La responsabilità dell’illuminazione pubblica rientra in gran parte tra le competenze di questo Ufficio. Un colpo di fortuna.
Schuler e i suoi alleati raccolgono firme per la loro iniziativa e riescono a consegnare al Municipio 287 firme autenticate: l’iniziativa è dichiarata valida.
2019
Il Municipio chiede che l’iniziativa sia dichiarata rilevante. Opposizione contro la votazione arriva da parte dell’UDC che ritiene il progetto inutile, troppo costoso e negativo dal punto di vista della sicurezza.
Lukas Schuler invita personalmente i firmatari dell’iniziativa, tramite circolare in bucalettere, a partecipare all’assemblea comunale, durante la quale egli stesso smonta e ribalta gli argomenti degli oppositori.
L’11 giugno l’Assemblea Comunale vota: con 137 voti contro 4 l’iniziativa «Più buio per Wallisellen» viene dichiarata rilevante. Il Consiglio Comunale ha ora 18 mesi di tempo per proporre un progetto per contrastare efficacemente l’inquinamento luminoso a Wallisellen.
2020
Il momento decisivo della votazione si avvicina. La stampa mantiene vivo l’interesse riportando gli argomenti dei favorevoli e dei contrari. Lukas Schuler sottolinea che la realizzazione del progetto non comporta nessun aumento della burocrazia poiché si limita a mettere in atto disposizioni della Confederazione, dei Cantoni e norme sull’illuminazione già in vigore dal 2013.
Il 21 settembre l’Assemblea Comunale vota. Lukas Schuler spiega ancora una volta il punto di vista degli iniziativisti. Senza ulteriore dibattito i presenti accolgono la proposta del Municipio con 143 voti favorevoli e 4 contrari. Il Municipio chiede che si prenda nota delle misure già intraprese, quali lo spostamento del tracciato di corsa notturna fuori dalla zona naturale protetta, lo spegnimento di una colonnina davanti all’Ufficio per l’edilizia e l’installazione di diverse illuminazioni stradali intelligenti. Il Municipio prevede inoltre per il 2021 la realizzazione di un piano direttore per l’illuminazione e il conseguente adattamento delle norme edilizie e del piano regolatore nonché delle ordinanze di Polizia.
Com’è stato possibile che il Comune di Wallisellen si sia pronunciato quasi all’unanimità per un importante miglioramento nell’ambito dell’illuminazione pubblica e per un ulteriore pianificazione che eviti l’inquinamento luminoso? Una singola persona ha preso l’iniziativa, ha saputo conquistare l’appoggio delle diverse autorità e dei gruppi d’interesse e insieme è stato percorso, passo dopo passo, l’iter attraverso le istituzioni. Il fatto che i Comuni siano tenuti a prevedere un’illuminazione che tenga conto delle esigenze, oltre che degli esseri umani, anche degli animali e delle piante, ha permesso di trovare una soluzione efficace a livello locale.