La luce può essere anche una barriera e nociva alla salute: se per molti, ad esempio, l’inquinamento è qualcosa che scaturisce dallo sversamento di sostanze tossiche o di materiale pericoloso, pochi si immaginerebbero che possa essere collegato alla luce.
Se il troppo stroppia, la nostra società ci è riuscita pure con l’illuminazione notturna, tanto da provocare danni anche seri sia agli esseri umani, sia alla natura.
Durante la serata a dir poco «illuminante » organizzata lunedì scorso a Vezia dall’associazione Dark-Sky Switzerland, il vicepresidente Stefano Klett, il collaboratore scientifico della Sezione cantonale protezione aria, acqua e suolo Sergio Kraschitz e la biologa Marzia Mattei-Roesli hanno presentato un quadro piuttosto preoccupante della situazione odierna e la previsione dell’inquinamento luminoso.
Da una parte aumentano gli studi che correlano la mancanza di un buio ristoratore a problemi di salute nelle persone.
Dall’altra però anche agli animali, la nostra voglia di trasformare in «giorno» la notte crea gravi scompensi: «Può sembrare strano, per chi ha osservato i pipistrelli volteggiare sotto i lampioni a caccia di insetti, sentire che una strada illuminata può diventare una barriera insuperabile.
Specie diverse possono reagire in modo opposto » spiega Marzia Mattei-Roesli, responsabile del Centro protezione chirotteri Ticino.
«Inoltre, quando una colonia di pipistrelli si trova in un edificio, l’illuminazione di una o più facciate può restringerne la mobilità, costringendoli a usare solo le entrate e le uscite rimaste al buio.
Oppure, se a causa della luce i pipistrelli si involano più tardi e rientrano prima, questo ne limita il periodo a disposizione per nutrirsi.
A volte bastano pochi accorgimenti, come una schermatura, per risolvere il problema.
Purtroppo è proprio il fatto che l’illuminazione non venga ancora recepita come una possibile fonte di problema a porre l’ostacolo maggiore».
Preoccupante è la scoperta che le radiazioni blu dei nuovi LED «freddi» influenzano negativamente gli animali.
Queste radiazioni sono quasi impercettibili però, come si è visto nel caso di smartphone e tablet, possono incidere anche negativamente sul sonno delle persone.
Proprio questa luce potrebbe, se tutte le fonti di illuminazione attuali venissero equipaggiate con LED «freddi», eliminare anche le zone buie ancora esistenti e di conseguenza cancellare le stelle in cielo, di vitale importanza ad esempio per gli uccelli migratori.
I consigli sono dunque di illuminare il meno possibile e solo dove è necessario, seguendo le indicazioni della Società svizzera ingegneri e architetti (norma SIA 491).
B.j.
» 2016-11-10 Corriere del Ticino p. 36 (pdf)