Il Cantone è disposto a impegnarsi in questo senso, in linea con le proposte dell’ Ufficio federale dell’ambiente, se ciò non bastasse potrebbe istituire un Regolamento
«Seguire mo le linee-guida dell’ Ufficio federale dell’ambiente, se questo non dovesse bastare, elaboreremo un Regolamento cantonale ». Lo ha sottolineato il direttore del Territorio Marco Borradori nell’ambito dell’esame della mozione di Francesco «Cick» Cavalli definita «Applicare le raccomandazioni dell’ UFAFP per ridurre le emissioni luminose». L’atto parlamentare, già parzialmente accolto dalla Commissione speciale della pianificazione del territorio, ha sollevato da più parti l’esigenzadi regole adeguate in materia. In questo ambito ha fatto discutere l’esperienza pilota del Comune di Coldrerio, che ha fissato precisi paletti in nome della tutela ambientale. «Non si tratta di far ricadere le città nel buio, ma di limitare gli eccessi» ha detto eloquenemente, a nome del PLRT, Corrado Solcà (che è sindaco del Comune del Mendrisiotto). Il Consiglio di Stato deve impegnarsi presso i Comuni per ridurre l’inquinamento luminoso, ha rimarcato a sua volta Giuseppe Bill Arigoni (PS). Secondo Carlo Luigi Caimi (PPD) la luminosità andrebbe utilizzata facendo dei distinguo («in via Besso a Lugano, dalle 24 alle 6, non la toglierei»). Borradori ha esortato a «procedere per gradi». Il relatore Carlo Lepori (PS), schematizzando il problema, ha individuato il nocciolo della questione nel pericolo dell’abbagliamento. Il suo rapporto è stato accolto quasi all’unanimità.
2008-02-19 Corriere del Ticino (pdf)