Coldrerio vara un’ordinanza contro l’inquinamento luminoso Il Municipio ha deciso lunedì di applicare misure per proibire le emissioni luminose laddove non necessarie.
«Sappiamo che è una goccia nel mare ma ci è sembrato importante sensibilizzare la popolazione sul tema e dare il nostro contributo a migliorare il clima del mondo in cui viviamo» ci dice il sindaco di Coldrerio Corrado Solcà dopo che lunedì sera l’ Esecutivo ha varato un’ordinanza municipale riguardante la prevenzione delle emissioni luminose. Mai in Svizzera un Comune aveva prima d’oggi adottato misure restrittive in questo campo.
«La luce artificiale eccessiva, oltre ad uno spreco di energia, ha effetti negativi sull’ambiente in generale » si legge nel testo dell’ordinanza. Si fa quindi espresso riferimento al fenomeno dell’inquinamento luminoso di cui oggi si parla sempre più a fianco di altri processi inquinanti più «visibili». Attraverso l’ordinanza si vuole insomma prevenire (e proibire) l’uso di illuminazioni moleste e dirette verso spazi dove la luce non è necessaria.
Così, in pratica ora a Coldrerio sarà vietata la posa di skybeamer, fasci di luce fissi o roteanti rivolti verso il cielo, anche perché «rappresentano un pericolo per la sicurezza pubblica e la protezione dell’ambiente ed ostacola il regolare traffico aereo». Dovranno inoltre essere notificate al Municipio le installazioni luminose di edifici o impianti d’illuminazione esterni particolari: la questione sarà poi esaminata nell’ambito della procedura d’autorizzazione.
Per quanto concerne invece illuminazioni ed insegne pubblicitarie, dovranno essere tassativamente spente dalle 24 alle 6, salvo deroghe in situazioni particolari che saranno semmai decise dal Municipio. In generale fanno stato le raccomandazioni sulla prevenzione delle emissioni luminose emanate dall’ Ufficio federale dell’ambiente (UFAM).
I contravventori potranno incorrere in una multa fino a 1.000 franchi ed essere costretti al ripristino della situazione. L’ordinanza municipale sarà in pubblicazione dal 1. febbraio prossimo.
Il sindaco Solcà è convinto della bontà della scelta fatta: « L’idea è nata un po’ i n sordina ma poi ha preso pian piano piede. Abbiamo voluto insomma piantare qualche paletto in un settore non disciplinato da norme specifiche, utilizzando i rimedi a nostra disposizione». E con questa affermazione non si riferisce solo a problemi che potrebbero sorgere a causa di installazioni luminose di esercizi commerciali o pubblici ma anche a vertenze che potrebbero nascere fra privati, ad esempio fra vicini di casa: «È così nostra intenzione far rilevare l’esistenza dell’ordinanza al momento dell’esame di una licenza edilizia» conclude il sindaco.
Luca Bernasconi
» 2007-01-31 – Corriere del Ticino (pdf)